Missioni Consolata - Marzo 2019

DAI LETTORI Cari mission@ri RISPONDE IL DIRETTORE In queste pagine diamo spazio a tutte le lettere, email omessaggi che riceviamo, purché chiaramente firmati. MARZO2019 MC 5 GRAZIE A DON PAOLO FARINELLA Buonasera, sono un vostro abbonato, nonché estimatore. Ho letto che don Paolo Farinella,che conduceva la rubrica Insegnaci a pregare , lascia. Intanto ringrazio MC per aver fatto una scelta così im- portante a suo tempo. Mi dispiace che lasci; il suo linguaggio, la sua rubri- ca l’aspettavo ogni mese. Mi è stata compagna di meditazioni ogni matti- no; vi ritornavo spesso sempre sullo stesso nu- mero. Devo dire che ho atteso più di 50 anni pri- ma di trovare chi facesse scivolare/penetrare la Parola di Dio, così come l’ha fatto lui; quanto scri- veva mi suscitava il gusto di accedervi più volte. Sì, quando uno ti mette nel- la condizione di gustare (io che sono uno qualsia- si) e di progredire, puoi solo essergli grato. Posso dire che come Pie- ro Angela ha saputo par- lare alla gente della complessità della scien- za e farla gustare, così ha fatto don Paolo nel suo ambito. Don Paolo, un abbraccio ricono- scente. Ottorino Saccon 21/12/2018 Questa è la risposta. Carissimo Sig. Ottorino [...] la ringrazio per la e- mail che padre Gigi, di- rettore di MC, mi ha fatto avere. Non le nascondo che mi sono sentito in grave imbarazzo leggen- do, e nello stesso tempo ho provato la gioia di sa- pere che la Parola di Dio può essere indirizzata a tutti, anche non speciali- sti, basta studiare tanto per parlare un linguag- gio umano accessibile e comprensibile. Se lei vuole e se le interessa può visitare il sito www.paolofarinella.eu/ oppure digiti «Paolo Fari- nella, prete» su Google, e lo trova. Poi alla finestra Liturgia trova tutti i com- menti alle domeniche e feste di tutto l’anno (quel- lo in corso è l’Anno-C). Da 13 anni non ho solo scritto per la rivista, ma consapevole della mia responsabilità, ogni gior- no portavo i lettori di MC, verso i quali ho sempre nutrito una grande sti- ma, nel mio cuore e nella mia preghiera perché, pur non conoscendoli, io entravo tutti i mesi nelle loro case, non sapendo quale effetto potessero avere le mie parole. Per questo tutti gli articoli e- rano prima pensati e poi pregati e poi pubblicati, nel tentativo di aiutare qualcuno a uscire dal «raccontino biblico» per avere un «incontro» vita- le con la Parola che è co- munione con Dio. Lei mi ha dimostrato che è possibile e quindi mi conferma che è questa la strada giusta e l’obiettivo di una vita per cui vale la pena vivere. Da questo momento lei e tutta la sua famiglia, le persone che ama, siete presenti nella mia Euca- ristia e nella mia amici- zia, oltre il tempo oltre lo spazio. Con affetto. Paolo Farinella, prete Genova, 22/12/2018 Abbiamo ricevuto anche altre email in proposito e le abbiamo girate a don Paolo che, come suo soli- to, ha risposto immedita- mente. Grazie ancora Paolo Fari- nella, prete inamorato della Parola. Anche noi ti portiamo nel cuore e pre- ghiamo per te. Sul nostro sito è possibile trovare i testi pubblicati e scaricarli in formato pdf dallo sfogliabile. Entro Pasqua contiamo di rac- cogliere i testi di don Pao- lo pubblicati in un unico pdf per facilitarne la let- tura e la consultazione e scaricarli con facilità. HO PAURA, MA VOGLIO ANCORA DIVENTARE PRETE Dal Carmel di Bangui, Rep. Centrafricana La mattina del 15 No- vembre ad Alindao, citta- dina a circa 500 km da Bangui, un campo di sfollati situato nei pressi della Cattedrale, è preso d’assalto da un gruppo di ribelli islamisti che porta il curioso nome di «Unio- ne per la pace in Centra- frica». Si tratta di uno dei tanti gruppi agli ordini di un certo Ali Darassa, sorti dalla dissoluzione della Seleka e che anco- ra infestano i tre quarti del paese. I morti sono più di ottanta. Un vero massacro. Anzi, una raz- zia: oltre alle persone uccise, i ricoveri degli sfollati sono incendiati, l’intero sito è raso al suolo, le abitazioni sono saccheggiate, la chiesa è profanata. La strage av- viene davanti all’inerzia del contingente dell’Onu che avrebbe, di per sé, il mandato di proteggere i civili. Tra le vittime, oltre a donne, bambini e per- sone anziane, anche due sacerdoti: abbé Célestin e abbé Blaise. Il coraggio del giovane vescovo di Alindao, Cyr- Nestor Yapaupa ( nella foto qui sotto ), impedisce che il bilancio sia ancora più pesante. Invece di ac- cogliere la gente, che vorrebbe trovare rifugio all’interno della catte- drale, ordina a tutti di scappare nella savana. Se i cristiani non gli a- vessero obbedito, il nu- mero dei morti sarebbe stato ancora più alto. Il vescovo e alcuni sacer- doti decidono di restare comunque. La notizia e i dettagli dell’avvenimento ci rag- giungono increduli e sco- raggiati. Le foto dei cri- stiani carbonizzati fanno il giro del mondo. Le già lentissime lancette del- l’orologio della pace sembrano improvvisa- mente e drammatica- mente correre all’indie- tro. Il Centrafrica sem- bra ormai essersi ingarbugliato in un ine- stricabile groviglio d’in- gerenze straniere, ina- dempienze della comu- nità internazionale e incapacità del governo locale. L’elemento con- fessionale non fa che

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