Missioni Consolata - Gennaio / Febbraio 2019

nel Vangelo ascende al cielo il giorno della risurre- zione perché il suo essere il Vivente e il suo essere alla destra del Padre coincidono. Gesù negli Atti ascende al cielo quaranta giorni dopo la resurre- zione, perché comunque c’è un distacco tra i due elementi, la risurrezione di Gesù non è soltanto un modo per dire che in qualche modo lui vive ancora, spiritualmente o nel ricordo: no, lui è davvero il Vi- vente, davvero il suo corpo ha lasciato il sepolcro. Ma non è più fisicamente tra noi. La tentazione di aggrapparci alla nostalgia è umana e Dio la capisce bene, infatti due angeli, dice Luca in At 1,10, arrivano a scuotere i discepoli: «Perché state a guardare il cielo?». Andate, agite. Gesù tornerà, ma adesso non è qui; c’è lo Spirito Santo che vi accompagnerà, ma dovrete metterci del vostro. GENNAIO-FEBBRAIO2019 MC 31 MC R tale innanzitutto con due strumenti: i discorsi, che non dovevano necessariamente essere fedeli pa- rola per parola a come erano stati pronunciati, ma che servivano a spiegare il senso del momento rac- contato, a chiarire che cosa c’era in ballo, e poi l’in- troduzione, dove lo storico faceva sfoggio della propria lingua. Il sottinteso era che chi scriveva bene doveva aver studiato tanto, e quindi essere anche capace di applicare lo studio nella ricerca e nell’interpretazione dei fatti. E Luca mostra eccome di saper scrivere. In pochissime parole, nei primi due versetti, dice tantissimo. Intanto indirizza la sua opera a Teofilo. Chi sia questa persona, non lo sappiamo. Anzi, po- trebbe non essere una persona reale, dal momento che il nome significa «amico di Dio»: può darsi che Luca intenda dire che qualunque amico di Dio è il destinatario del suo lavoro. Era indirizzato alla stessa persona anche il Vangelo (basta guardare Lc 1,3). Per rendere chiaro, fin dall’inizio, che i due li- bri vanno letti insieme. Luca dice poi che nel Vangelo ha esposto quello che Gesù «iniziò a fare ed insegnare»: con queste parole vuole dirci che la vicenda storica di Gesù non è finita con la sua ascensione. Il Signore si identifica con la sua Chiesa, come farà intuire an- che a Saulo di Tarso quando lo incontrerà sulla strada di Damasco: «Io sono Gesù, che tu perse- guiti» (At 9,5), gli dirà, anche se, a essere pignoli, Saulo era convinto di perseguitare non Gesù ma i cristiani. Nel prologo degli Atti, quindi, Luca dice che quello che Gesù ha fatto nella sua vita non è fi- nito, ma prosegue nell’opera dei cristiani. E come Gesù non ha soltanto insegnato, ma ha agito, così anche il cristianesimo non è questione di cono- scenza sola, né solo di azione, ma di agire consape- vole, di intuizione che si fa vita vissuta. Quindi Luca fa notare che l’opera di Gesù nel mondo è finita (ascende al cielo) ma non per caso o incidente: egli dà disposizioni ai suoi, organizza la sua partenza, e infine non è più fisicamente pre- sente ma solo dopo aver lasciato lo Spirito. In- somma, Gesù continua a esserci ma in una moda- lità nuova, che aumenta la responsabilità dei suoi discepoli. Gesù in cielo (At 1,3-11) Gesù risorto non resta nel mondo. Lo sappiamo. Anche perché Luca lo aveva già detto alla fine del Vangelo (Lc 24,51). Là, però, sembra che tutto sia successo in un giorno solo, qui si parla di un tempo di quaranta giorni tra la risurrezione e l’ascensione al cielo. Possibile che Luca si sia contraddetto da solo? A partire da ciò che abbiamo già intuito sulla sua precisione, è improbabile. Piuttosto, la contrad- dizione è uno dei trucchi degli scrittori, soprattutto nell’antichità, per suggerire al lettore quali sono gli aspetti più importanti cui fare attenzione. Se nel Vangelo ci dice che Gesù è asceso dopo un giorno e poi, negli Atti, dopo quaranta, significa che la du- rata non è importante. E che quindi il dato tempo- rale vuole indicare altro, è un dato simbolico. Gesù © AfMC / Gigi Anataloni Qui sotto : San Luca, icona scritta per il capitolo generale dei missionari della Consolata tenuto a Sagana, in Kenya, nel 1999. Pagina seguente : la Pentecoste, particolare della stessa icona. #

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