Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2018

NUCLEARE AGOSTO-SETTEMBRE2018 MC 37 D N el 1914 la casa editrice britannica Mac- millan & Co. pubblicò un romanzo di Herbert George Wells, La liberazione del mondo . In quelle 286 pagine si descri- veva, in modo fantascientifico, una guerra che sa- rebbe scoppiata nel 1956 tra la coalizione franco- britannica-statunitense e quella austro-germanica. Il libro di Wells, autore noto al grande pubblico in quanto aveva già dato alle stampe successi come L’isola del dottor Moreau (1896), L’uomo invisibile (1897) e La guerra dei mondi (1898) che tanto pa- nico causò nell’edizione radiofonica di Orson Wel- les, non raggiunse la fama dei precedenti lavori, ma ipotizzava, per la prima volta, l’utilizzo di un’arma che, sebbene differente nella concezione, avrebbe dominato la storia del mondo dal secondo dopoguerra fino ad oggi: la bomba atomica. Basandosi sugli studi di Ernest Rutheford, William Ramsay e, soprattutto, di Frederick Soddy, Wells ipotizzò che, in un futuro non troppo lontano, gli eserciti avrebbero potuto utilizzare la scoperta della radioattività per creare armi che uccidessero non solo grazie al loro potenziale distruttivo imme- diato, ma prolungando nel tempo l’emissione dei radioisotopi. L’autore morì il 13 agosto 1946, un anno dopo lo scoppio delle bombe nucleari di Hiroshima e Naga- saki, facendo così in tempo a veder realizzarsi nella storia la sua anticipazione letteraria. La liberazione del mondo era un libro apocalittico, ma con un finale positivo: nel cancellare gran parte dell’umanità, la bomba atomica aveva anche permesso di gettare le basi per la creazione di nuove forme di pensiero e di governo. Alla fine, dunque, la scienza, in cui il pacifista Wells credeva fermamente, mostrava sempre il lato costruttivo e vantaggioso. L’innato ottimismo che la società a cavallo tra il XIX e il XX secolo riponeva nel progresso, aveva nella neonata fisica nucleare il suo principale mo- tivo d’essere. L’atomo è divisibile: la nascita della fisica nucleare Nel febbraio 1896, pochi anni prima che La libera- zione del mondo fosse data alle stampe, la scoperta della radioattività fatta dal fisico francese Henri Becquerel aveva inaugurato l’avventura nucleare smontando la tesi secondo cui l’atomo (dal greco ἄτομος , àtomos, indivisibile) era la parte ultima della materia e dimostrando che invece era a sua volta formato da altre particelle più piccole. Era nata la fisica nucleare. Ci vorranno altri 36 anni prima che la struttura dell’atomo sia svelata nella sua interezza: nel 1897 Joseph John Thomson scoprì l’elettrone, nel 1919 Ernest Rutheford propose l’esistenza di un nucleo formato da protoni caricati positivamente e nel 1932 James Chadwick ipotizzò l’esistenza all’in- terno del nucleo di una particella di massa simile a quella del protone, ma di carica neutra: il neu- trone. Proprio quest’ultima scoperta scatenò nuove teo- rie della fisica e nel 1933 Leo Szilàrd suppose che se un nucleo poteva assorbire un neutrone, avrebbe potuto, allo stesso modo, espellerlo creando una reazione nucleare a catena. Il 4 luglio 1934, lo stesso giorno in cui morì Marie Curie, i cui lavori sulla radioattività erano stati fondamentali per lo sviluppo della fisica nucleare, Szilàrd depo- sitò a Londra il suo brevetto sul modo di sfruttare l’energia contenuta in un nucleo atomico basato sulla reazione a catena di decadimenti nucleari. Sembrava che la scienza concedesse all’umanità un futuro più roseo che mai, ma all’orizzonte co- minciavano ad approssimarsi le nubi nere di un Dall’atomo alla fusione nucleare DI P IERGIORGIO P ESCALI Dalla scoperta della divisibilità dell’atomo (1896) al suo sfruttamento per produrre energia, la scienza della fisica nucleare ha fatto passi enormi. Non sempre nella dire- zione corretta, come dimostrano le tragedie di Hiroshima e Nagasaki (1945) e l’esi- stenza di pericolosi armamenti nucleari. Oggi l’energia nucleare viene sfruttata (soprat- tutto) per usi civili, ma anche in questo caso sul tavolo rimangono problemi seri. Come il pericolo di incidenti (le centrali di Chernobyl e Fukushima ce lo ricordano) e lo smalti- mento delle scorie radioattive. BREVE STORIA DEL NUCLEARE

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