Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2018

Sono arrivato a pensare al suici- dio». Ma mentre sta per ingoiare le pastiglie, una voce interna lo dissuade. «Ho compreso che la mia vita non mi apparteneva, che era un dono da non sprecare. In quel momento ho sperimentato la Grazia che opera anche quando si è nel peccato, lontani da Dio». La crisi esistenziale spinge Gré- goire a riavvicinarsi alla chiesa, trovando una guida in padre Jo- seph Pasquier, parroco della cat- tedrale di Bouaké, che lo tratta come «un figliol prodigo» e a un certo punto gli propone - e gli paga - un viaggio in Terra Santa. «In quel momento ho chiesto tre grazie: imparare a mettere in pra- tica il Vangelo; che anche mia moglie Léontine potesse venire a Gerusalemme; che mia madre, animista, si convertisse al cattoli- cesimo». Preghiere che, nel corso degli anni, verranno esaudite. «Tornato da Gerusalemme, con Léontine e alcuni amici ho fon- dato un gruppo di preghiera e ab- biamo iniziato ad andare in ospe- dale ad assistere i malati poveri e soli, portando loro da mangiare, lavandoli, sostenendo i costi per il ricovero e le medicine». Grégoire, che è riuscito a trovare lavoro in una tipografia, spende quasi tutto per questi servizi. È la moglie a provvedere ai bisogni della fami- glia vendendo frutta e verdura. Intanto, il gruppo di preghiera di Bouaké si trasforma in associa- zione, dedicata al santo patrono dei malati: nasce così l’ Associa- tion Saint Camille de Lellis , il cui statuto prevede l’impegno «con- tro ogni forma di esclusione so- ciale» e i cui volontari si dedicano ai carcerati, ai poveri, ai bambini di strada. Sembra che più di così non si possa fare. Ma un incontro cambia, ancora una volta, la vita di Grégoire spingendolo a una nuova «conversione». «Questa è l’opera di Dio» È l’autunno del 1991. Come ogni mattina, Grégoire inizia la gior- nata andando a messa. Uscito di chiesa vede un uomo seminudo, sporco, che fruga tra le immondi- zie in cerca di cibo: è un «matto» come ne ha visti decine di volte, ma questa mattina Ahongbonon ha un’illuminazione: «Tutti i giorni cercavo Dio nell’eucarestia, ed eccolo davanti a me, in quel malato. È avvenuto un miracolo: mi è stata restituita la vista. AGOSTO-SETTEMBRE 2018 MC 21 tunità di studiare, i miei erano analfabeti e a 14 anni mi hanno ritirato da scuola. A 18 anni sono andato in Costa d’Avorio in cerca di lavoro. Lì ho imparato a ripa- rare gli pneumatici e ho aperto un’officina nella città di Bouaké». Per procurarsi i clienti, Grégoire non esita a spargere per strada chiodi a tre punte, presentandosi poi agli «sfortunati» automobilisti per proporre i suoi servizi a prezzi stracciati. Riesce così a mettere da parte una discreta somma. «A 23 anni possedevo un’auto tutta mia, e ho avviato un servizio taxi acquistando altri quattro veicoli». In Africa le licenze per i taxi sono economiche ma le coperture assi- curative costano parecchio e, dopo una serie di incidenti alle sue vetture, Grégoire finisce sul lastrico e viene incarcerato per debiti. È il periodo più buio della sua vita. «Avevo mia moglie e (all’epoca) due figli che non ero in grado di mantenere. Gli amici mi abbandonavano uno dopo l’altro. MC A • Malattia mentale | Inclusione | Psichiatria • A sinistra : un centro di accoglienza fondato da Grégoire a Bohicon, Benin. A destra : Grégoire con suor Simona Villa, nel cantiere del centro Misericordia-Oasis d’Amour, a Zooti, Togo. Sotto : personale dell’associazione Saint Camille distribuisce farmaci a basso costo ai malati. #

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