Missioni Consolata - Aprile 2018

DAI LETTORI Cari mission@ri RISPONDE IL DIRETTORE In queste pagine diamo spazio a tutte le lettere, email omessaggi che riceviamo, purché chiaramente firmati. APRILE2018 MC 5 USUKHJARGAL Usukhjargal è un simpa- tico bimbetto di 7 anni, che abita in una gher (la tradizionale tenda mon- gola) alla periferia di Ar- vaiheer, capoluogo pol- veroso della provincia dell’Uvurkhangai, in Mongolia, tra le monta- gne Khangai e la steppa che dirada verso il de- serto. Ha l’occhio vispo di un bambino pieno di vita, mentre scende la collina stringendo la mano cal- losa di papà Jargal- saikhan che da tre anni aiuta noi missionari con i lavori manuali. Sette anni fa i medici a- vevano sconsigliato alla mamma di portare a ter- mine la gravidanza, sulla base di (presunte) mal- formazioni, o più proba- bilmente perchè preve- devano un parto difficile, che avrebbe creato loro fastidi. Ed eccolo qui ora, saltando e correndo nel cortile della missione, con le immancabili gote rosse e il sorriso sulle labbra. I genitori sono stati così felici di averlo avuto che l’hanno ritenu- to un dono di Dio e hanno chiesto per lui il battesi- mo quando aveva poco più di un anno. È stato tra i bimbi del pri- mo gruppo del nostro a- silo informale ospitato in una gher dal 2013. L’asilo e iniziato con lui ed è un progetto che si sta rive- lando molto positivo: so- no molte le famiglie che per povertà ed emargi- nazione non riescono ad iscrivere i propri figli alle scuole materne statali. Così abbiamo pensato di crearne una con mezzi molto semplici e poco di- spendiosi, valorizzando gli elementi culturali più sentiti, come appunto l’abitare nelle gher. Usukhjargal adesso fre- quenta la seconda ele- mentare, ma continua a venire tutti i giorni alla missione, dove si unisce agli altri bambini del do- poscuola. In un’altra gher calda (anche quan- do fuori fa meno trenta) e accogliente, bambini e ragazzi delle scuole ven- gono a fare i compiti e a giocare, assistiti da due signore della comunità. Il volontariato qui è anco- ra una novità, ma queste due mamme hanno capi- to che possono rendersi utili con quello che san- no fare e sono di esem- pio a tutti. Una di loro è Otgonbayar, la mamma di Usukhjargal. Cerchia- mo così di promuovere la cultura della gratuità che fa ancora fatica ad affer- marsi in un paese che sta emergendo da 70 an- ni di comunismo. Due volte alla settimana Usukhjargal (insieme a tutti gli altri bambini e a- dulti che lo desiderino) viene a farsi la doccia al- la missione, dove da otto anni è attivo un servizio di docce e bagni pubblici gratuiti. Nelle gher ov- viamente non c’è acqua corrente e l’igiene perso- nale è dunque ridotta al minimo, per non dire che è molto sacrificata. All’asilo e al doposcuola cerchiamo di provvedere cibo buono e salutare, per supplire alle carenze vitaminiche di un’ali- mentazione poco varie- gata e talvolta insuffi- ciente. Un giorno, mentre U- sukhjargal faceva la fila per lavarsi le mani prima di merenda, ho visto un bambino che gli bisbi- gliava all’orecchio. Mi so- no avvicinato e ho sentito dire: «Sai che bello, mio papà adesso non beve più! Alla sera vediamo insieme la tv e non ci so- no più urla e oggetti che volano dentro la nostra gher...». È infatti un vero cammino di guarigione quello che il papà dell’a- michetto di Usukhjargal ha intrapreso con un gruppo di uomini che si trovano regolarmente al- la missione per cercare insieme una via che li faccia uscire dall’alcoli- smo, vera piaga sociale da queste parti. La mis- sione è qui per tutti e può mettere in atto questi se- gni di prossimità e aiuto se è sostenuta da perso- ne di buona volontà. © AfMC / Giorgio Marengo © AfMC / Giorgio Marengo

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