Missioni Consolata - Aprile 2018

40 MC APRILE2018 D I n base ai dati pubblicati dall’Organizzazione mon- diale della sanità (Oms, Who in inglese) nel Global Status Report del 2014 (il più recente), l’Europa ha la più alta percentuale di consumo di alcol nel mondo, con una quantità procapite doppia rispetto alla media mondiale. Secondo il Report 2015 di Who Europa, il consumo di alcol nel nostro continente ri- mane il maggiore problema di salute pubblica in- sieme al tabacco e all’obesità. La riduzione dell’a- buso di alcol e dei danni a esso correlati, in modo particolare del fenomeno del binge drinking , è un obiettivo del governo italiano, in linea con le politi- che dell’Unione europea e dell’Organizzazione mon- diale della salute. Alcol: prima causa di morte tra i giovani In Italia il consumo di bevande alcoliche sta mo- strando un profilo nuovo e preoccupante, si regi- stra un suo progressivo aumento in fasce orarie lontane dai pasti. Secondo i dati Istat, nel corso del 2015 ha consumato almeno una bevanda alcolica il 64,5% degli italiani dagli 11 anni in su (35 milioni di persone), con prevalenza notevolmente maggiore tra i maschi (77,9%) rispetto alle femmine (52,0%). Si registra un incremento dei consumi rispetto al- l’anno precedente. La percentuale dei bevitori a ri- schio, elaborata attraverso l’indicatore di sintesi e i dati dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità, è stata nel 2015 del 23% per gli uomini e del 9% per le donne di età superiore agli 11 anni, per un totale di quasi 8 milioni e mezzo di individui, di cui 800mila tra i minori e altri 800mila tra i giovani dai 18 ai 25 anni. Secondo la relazione del ministero della Salute al parlamento per l’anno 2016, sugli interventi realiz- zati in base alla legge 125/2001 (legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati, ndr .), «resta allarmante il fenomeno del binge drinking », che comporta l’assunzione di numerose unità alco- liche al di fuori dei pasti e in un breve arco di tempo. Nel 2015 è stato pari al 10,8% tra gli uomini e del 3,1% tra le donne di età superiore a 11 anni: 3 milioni e 700mila binge drinkers (persone che be- vono per ubriacarsi). Le percentuali di binge drin- kers aumentano nell’adolescenza e raggiungono i valori massimi tra i 18-24enni. Dei 900mila binge drinkers tra gli 11 e i 25 anni, circa 200mila sono 11- 17enni e 325mila 18-20enni. Il 17% circa di tutte le intossicazioni alcoliche giunte in pronto soccorso si registrano tra giovani di età inferiore ai 14 anni. Gli alcolici preferiti sono soprattutto aperitivi, supe- ralcolici e amari e il loro consumo aumenta lontano dai pasti, quando è più dannoso per la salute. In Italia l’alcol è la prima causa di morte tra i gio- vani (Istituto superiore di sanità), come in Europa e nel mondo, prevalentemente in correlazione con l’incidentalità stradale. Secondo l’Oms, il costo dell’alcol in Italia, in termini di sicurezza sociale, in- cidenti stradali e sul lavoro, e violenze è stimabile in 25 miliardi di euro l’anno. Emanuele Scafato I DATI DELL’ALCOL IN ITALIA coltivati che danno lavoro a oltre 200mila addetti. Tra il 70 e l’80% della produzione è destinato al- l’export. Secondo Federalimentare il peso del vino sul fatturato complessivo dell’industria alimen- tare sfiora il 7,7%. Negli anni Novanta è esploso il turismo del vino: accanto agli eventi enogastrono- mici in ogni regione, per tutto l’anno si susse- guono appuntamenti legati alla degustazione eno- logica. In Umbria, Toscana, Piemonte sono nati musei dedicati al vino. Questi dati economici e culturali ci aiutano a com- prendere come mai il messaggio trasmesso ai ra- gazzi sull’utilizzo delle bevande alcoliche, a diffe- renza delle droghe illegali, è completamente ina- deguato rispetto ai rischi. Thomas Hawk /flickr.com Matthias Ripp/flickr com

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