Missioni Consolata - Marzo 2018

sociale, la questione vendite sta alla base delle alleanze, delle ostilità e più in generale delle re- lazioni fra stati. Perché il libero scambio Il sogno di ogni impresa è espan- dere le vendite in maniera infi- nita, per questo la crescita è un caposaldo del capitalismo. E poi- ché le possibilità di vendita sono tanto più ampie, quanto più va- sto è il mercato, il capitalismo - almeno a parole - ha sempre fatto professione di fede nel li- bero scambio, nel manteni- mento, cioè, di frontiere aperte per permettere a merci e servizi di fluire liberamente tra uno stato e l’altro. In realtà le imprese hanno sempre oscillato fra prote- zionismo e liberismo in base allo stadio evolutivo in cui si trovano. Un’ambivalenza che appare più U na caratteristica del ca- pitalismo è la sua dina- micità, la capacità cioè di cambiare continua- mente strategia pur di raggiun- gere l’obiettivo prefisso, che al contrario rimane sempre lo stesso: il profitto. Ed è proprio questa sua costante trasforma- zione organizzativa a renderlo poco afferrabile. A questo mondo non c’è però niente di indecifra- bile se si trova la giusta chiave di lettura. Nel caso del capitalismo, la pista da seguire è l’evoluzione delle imprese: dimmi come cam- biano le imprese e ti dirò come cambia il capitalismo. Banchieri, commercianti, imprenditori, finanzieri Il capitalismo si struttura attra- verso un processo lento che muove i primi passi con i ban- chieri genovesi del 1200. Ma la sua vera storia possiamo farla co- minciare nel 1600, con la struttu- razione delle grandi compagnie dedite al commercio internazio- nale, tra cui una delle prime è la «Compagnia delle Indie orientali» ( East India Company ). Il secolo successivo, l’avvento delle mac- chine nel processo produttivo fa entrare il capitalismo in una fase nuova, caratterizzata da un cam- bio di ruolo dei mercanti. Se prima si limitavano a comprare e vendere prodotti già pronti, con l’avvento delle macchine trovano più vantaggioso organizzare essi stessi la produzione. Così nasce la 80 MC MARZO 2018 classe dei mercanti imprenditori che ottengono i loro prodotti al- l’interno di stabilimenti attrezzati di macchinari fatti funzionare da uno stuolo di lavoratori salariati. Per due secoli il capitalismo sarà dominato dalle imprese produt- tive e, anche se oggi un nuovo tipo di impresa, quella finanziaria, sta allargando i propri tentacoli, il mondo in cui viviamo è ancora quello modellato da loro. Ciò è particolarmente vero per l’as- setto internazionale. Le imprese, lo sappiamo, sono strutture organizzate per fare profitto attraverso la divarica- zione fra costi e ricavi. La batta- glia delle imprese avviene sul ter- reno della riduzione dei costi e dell’aumento delle vendite. E se la questione costi sta alla base di temi come il progresso tecnolo- gico, il colonialismo, il conflitto Dal protezionismo allemultinazionali Il capitalismo fece i suoi primi passi nel 1200 con la comparsa - a Genova - dei banchieri. Si rafforzò con le grandi compagnie commerciali e con le macchine. Poi arrivarono le multinazionali che oggi dominano il mondo (insieme alle imprese finanziarie). E la chiamano economia PRIMA LA CONOSCIAMO, PRIMA LA CAMBIAMO La rubrica di Francesco Gesualdi © Quentin Massys - l cambiavalute con la moglie - 1514

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