Missioni Consolata - Marzo 2018

MC R condizioni non molto salubri. Ma grazie al carbone è riuscita a com- prare due acri di terra fuori Kisii e a far studiare due figli all’univer- sità mentre il terzo sta finendo le superiori @ . Impatti del carbone I L PRIMO IMPATTO connesso alla pro- duzione di carbone vegetale ri- guarda IL DEGRADO DELLE RISORSE FO - RESTALI - definito come riduzione della biomassa, declino della com- posizione e della struttura della vegetazione - se non addirittura la deforestazione. È difficile, avverte il rapporto Fao, indicare con chia- rezza quanto la produzione di car- bone vegetale da sola determini degrado o deforestazione. Un tentativo di fornire una stima del fenomeno è uno studio del 2013 che quantifica gli ettari di foresta persi in Africa a causa del carbone in quasi tre milioni, pari all’80% della deforestazione complessiva nelle aree tropicali. La Tanzania distrugge così ben un terzo delle sue risorse forestali, mentre lo Zimbabwe si ferma allo 0,33 per cento. Vi è poi la questione delle EMIS - SIONI DI GAS SERRA (anidride carbo- nica, ma anche metano e carbo- nio) durante tutte le fasi della fi- liera. Anche in questo caso si tratta di un dato stimato e si col- locherebbe fra 1 e 2,4 miliardi di tonnellate di gas serra, cioè fra il 2 e il 7 per cento delle emissioni globali imputabili all’attività umana. A LTRO IMPATTO È QUELLO SULLE CASSE DELLO S TATO : la Fao stima che le perdite per tasse non pagate si collochino, a livello continentale, fra il miliardo e mezzo e i 3,9 mi- liardi di dollari. Anche in questo caso è la Tanzania il paese dove il danno è maggiore: 100 milioni di MARZO2018 MC 63 dollari di tasse non riscosse. Un ruolo non secondario in questo meccanismo di evasione è quello della consolidata prassi della tan- gente, che ha anche l’effetto di aumentare il prezzo del carbone per il consumatore finale. L’inci- denza delle mazzette - di solito ri- chieste da militari e polizia du- rante il trasporto - sarebbe pari al 12% in Malawi e fino al 30% in Kenya. Infine, l’ampia informalità del set- tore genera un sommerso che apre ampie ZONE DI MANOVRA PER GRUPPI CRIMINALI E TERRORISTICI . Il rapporto di Unep e Interpol, The Environmental Crime Crisis @ , stima che milizie e gruppi terrori- stici nei paesi africani dove sono in corso conflitti - fra cui Mali, Re- pubblica Centrafricana, RD Congo, Sudan e Somalia - possono guada- gnare fra i 111 e i 289 milioni di dollari all’anno fra mazzette e par- tecipazione attiva al commercio il- legale. In un posto di blocco nel distretto di Badhadhe, Somalia, i terroristi di Al Shabaab sono riu- sciti a raccogliere fra gli 8 e i 18 milioni di dollari in un anno, più altri 38-56 fra commercio in pro- • Carbone | Ambiente | Deforestazione | Energie alternative | Povertà | Sviluppo • © The Seed / Purity Mwendwa © Ennio Massignan © Ennio Massignan In basso : Kibera slum - Nairobi. | Qui a sinistra : Kahawa slum - Nairobi. | Sotto a sinistra : trasporto di legname nella foresta dell’RD Congo. | Qui sotto : «universale» cucina a car- bone poco efficiente. | Pagina prece- dente : mercato di Lichinga, Mozambico. #

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=