Missioni Consolata - Marzo 2018

Monsignor Pinzón, il suo vicariato com- prende municipi di tre diversi dipartimenti: Putumayo, Caquetá e Amazonas. Come de- scriverebbe questo territorio? «Siamo ubicati nel cuore dell’Amazzonia colom- biana. Ma allo stesso tempo siamo ai confini del- l’Amazzonia peruviana e di quella ecuadoriana. In altre parole, noi non solo ci troviamo in un con- testo amazzonico ma anche di frontiera. Per molti il Rio Putumayo ci divide, ma per noi non è così. Come dice padre Gaetano Mazzoleni, missionario della Consolata che ha lungamente vissuto qui, il fiume ci unisce. Il fiume ci dà la possibilità di muo- verci, di trovare i prodotti per alimentarci. È la nostra “ autopista fluvial ”...». Interessante la terminologia che lei usa: au- tostrada fluviale, autostrada d’acqua… «In questo contesto amazzonico dove non esi- stono strade, il rio è la nostra autostrada. Il fiume è la possibilità per spostarci e metterci in comuni- cazione con altre popolazioni e altri contesti. È il nostro spazio di vita che ci mette in comunione con gli abitanti di questa Amazzonia sudcolom- biana, nordperuviana e nordecuadoriana». Popoli indigeni e non solo Per molto tempo - per motivi politici, econo- mici e culturali - si è sostenuto che l’Amazzo- nia fosse spopolata anche se era abitata dai popoli indigeni. Ancora oggi, nell’immagina- rio collettivo, l’Amazzonia è soltanto foresta e fiumi. Invece ci sono anche i suoi abitanti. «Quando parliamo di pobladores (abitanti) dell’A- mazzonia dobbiamo parlare di popoli, culture e fa- miglie da integrare. Siamo tutti pobladores di que- sto territorio, ma con caratteristiche molto parti- colari e precise. In questo Vicariato, ad esempio, ci sono molti popoli ancestrali, come i Murui (della famiglia Huitoto), gli Inga, i Koreguaje, i Siona, i Kichwa». I popoli indigeni sono gli abitanti originari, oggi però non ci sono più soltanto loro. «Sì, nel corso della storia, per diversi motivi e cir- costanze, qui sono arrivate altre persone: per cer- care migliori condizioni di vita o per sfuggire alla violenza presente in altri territori. Oggi li chia- miamo campesinos , un tempo erano detti colonos . Definizione questa rifiutata dagli interessati: “Non siamo coloni. Non siamo venuti a coloniz- zare. Siamo abitanti di questo territorio”. Nello stesso tempo, sono cresciute le dimensioni delle città e le loro popolazioni. Insomma, l’Amazzonia odierna ospita differenti esperienze umane». MARZO 2018 MC 47 D In alto: primo piano di mons. Joaquín Pinzón, responsabile del Vicariato apostolico di Puerto Leguízamo-Solano. Pagina accanto : alcuni militari sulla riva colombiana del río Putumayo, a Puerto Leguízamo. D Vicariato di Puerto Leguízamo-Solano FONDAZIONE Il 21 febbraio 2013. Da allora è retto da mons. Joaquín Humberto Pinzón Güiza. GEOGRAFIA Si estende in tre dipartimenti colombiani: Caquetá, Putu- mayo e Amazonas. È caratterizzato dalla presenza di due grandi fiumi: il río Ca- quetá e il río Putumayo, più i loro affluenti. In esso si tro- vano il Parco nazionale natu- rale La Paya, il Parco nazio- nale naturale Chiribiquete e la Zona di riserva forestale del- l’Amazzonia. I centri urbani principali sono Puerto Leguízamo (Putu- mayo), Solano (Caquetá) e Puerto Alegría (Amazonas). POPOLI INDIGENI Kichwa (Quechua), Koreguaje, Siona, Huitoto (ramo Murui), Inga, Nasa, Andoque. ALTRE POPOLAZIONI Meticci ( campesinos ) e comu- nità di afrodiscendenti. DATI SUPERFICIE: 64.912 km 2 ; POPOLAZIONE: 46mila abitanti; RELIGIONE: 36mila cattolici. AMAZZONIA

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