Missioni Consolata - Dicembre 2017

DICEMBRE2017 MC 51 F rancisco de Orellana. Il Rio Napo è uno dei mag- giori affluenti del Rio delle Amazzoni. È un fiume im- portante perché attraversa la fo- resta amazzonica ecuadoriana, costeggiando tra l’altro il Parco Nazionale Yasuní, uno scrigno ine- stimabile di biodiversità (nonché casa di alcune etnie indigene iso- late) 1 . La nostra lancia a motore, partita dal piccolo molo di Franci- sco de Orellana (anche cono- sciuta come Coca), schizza veloce sul pelo dell’acqua. Ogni tanto decelera o vira con agilità per evi- tare tronchi di alberi che affio- rano dall’acqua. Il fiume, largo e abbastanza profondo, è percorso soprattutto da canoe e da piccole imbarca- zioni a motore. Ma ogni tanto LA COMUNITÀ QUICHUA DI SANI ISLA Meglio i turisti che il petrolio ECUADOR Testo e foto di PAOLO MOIOLA MC A Tre donne quichua della comunità di Sani Isla accolgono i visitatori. # Sani Isla è il nome di una comunità indigena quichua di un migliaio di per- sone che vive sulle rive del fiume Napo, davanti al parco nazionale Yasuní. In questi anni la comunità ha dovuto affrontare le mire espansionistiche delle società petrolifere, prima della statunitense Occidental Petroleum (Oxy), poi della ecuadoriana Petroamazonas . La prima se n’è andata, la se- conda ha iniziato a operare anche all’interno del vicino Yasuní, scrigno mondiale della biodiversità e casa di alcune etnie isolate. Nel frattempo, dopo varie esitazioni, la comunità di Sani Isla ha scelto la strada del turismo ecosostenibile, dell’artigianato e della silvicoltura. Allontanando le sirene delle imprese petrolifere. Almeno per il momento. s’incrociano anche chiatte che trasportano camion legati all’in- dustria petrolifera. È proprio il pe- trolio che sta mettendo a repen- taglio i fragili equilibri dell’Amaz- zonia ecuadoriana. Lo si capisce

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