Missioni Consolata - Dicembre 2017

NELLO YUCATÁN TRA PIRAMIDI E FORESTE I Maya , il mistero di una civiltà perduta Visitare lo stato messicano dello Yucatán è come tuffarsi in un mare misterioso. Il mistero, natural- mente, è quello della civiltà Maya che si sviluppò lì e nelle regioni contigue dell’America cen- trale (in Chiapas, Guatemala, Belize, Honduras, El Salva- dor) raggiungendo la sua età classica tra il 250 e il 900 dell’era cristiana. Ciò che sorprende sono le loro impres- sionanti realizza- zioni, ma anche l’im- provvisa scomparsa della loro civiltà. metalli e l’uso della ruota. Costru- zioni così grandiose indicano una forte organizzazione sociale, gui- data da una gerarchia militare/sa- cerdotale, ma sostenuta dalla fa- tica di migliaia di lavoratori. Se- gnalano anche la maturazione di competenze architettoniche e tecniche molto evolute, tali da consentire a quegli edifici di es- sere assolutamente stabili ancora oggi a distanza di più di mille anni. Le ipotesi fantasiose L’avvento di una civiltà così straor- dinaria in condizioni così improba- bili suscita la fantasia di molti ap- passionati. Alcuni arrivano a soste- nere che i Maya fossero extrater- restri giunti sulla Terra per lasciare con la loro impronta un messaggio di armonia e rispetto della natura, e poi partiti improvvisamente, forse per la previsione di un pe- riodo nefasto. Altri riprendono il mito platonico di Atlantide, isola o continente dove viveva un popolo estremamente evoluto. Il diluvio E dgardo Coello, la guida che mi accompagna con grande preparazione e passione nel mio breve tour nelle terre dei Maya, af- ferma che le massime realizza- zioni di questo popolo furono la scrittura, la matematica, il calen- dario e l’architettura monumen- tale, che lo pongono al livello delle massime civiltà della storia, come gli Egizi e i Romani. E ha ra- gione. Quando ci si trova di fronte alle loro piramidi, ai palazzi amministrativi, agli sferisteri o campi di pelota (il gioco rituale con una palla più importante della religione maya), alle stele e alle sculture, non si può non pro- vare lo stesso senso di meraviglia che si prova di fronte alla gran- diosa maestà delle piramidi egizie o dei massimi monumenti delle grandi civiltà di ogni continente. E ciò che più sorprende è che tali costruzioni furono realizzate in un continente isolato dal resto del mondo dove non si conosce- vano ancora la lavorazione dei MESSICO Testo e foto di SERGIO PARMENTOLA MC A DICEMBRE2017 MC 25

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