Missioni Consolata - Novembre 2017

Caro don Giuseppe, noi generazione che vive in tempi lontani dalla seconda guerra mondiale, guardando la tua fotografia vediamo un «pretino» magro e asciutto, con tanto di talare, che incarna il modello dei sacerdoti della tua epoca… Quelli erano tempi difficili, portare la talare era nor- male, ma in certe circostanze significava assumere degli atteggiamenti che mettevano bene in luce da che parte si stava. Nominato parroco di un paese di montagna in età abbastanza giovane, che iniziative prende- sti quando arrivasti a Castiglione Ossola? Cominciai a girare in bicicletta tutto il paese, visi- tando famiglia per famiglia, in questo modo mi ac- corsi subito che a causa della mancanza di generi alimentari, legata alla guerra in atto, molta gente vi- veva in povertà. Decisi di comprare il riso alla borsa nera per sfamare la mia gente. Mia sorella Maria cucinava diverse minestre che poi alla sera, appro- fittando del buio, io stesso distribuivo nelle case dei più bisognosi. Martire della carità e della libertà, così è defi- nito don Giuseppe Rossi, parroco della fra- zione di Castiglione Ossola, facente parte del Comune di Calasca - Castiglione nella provin- cia di Verbania. La sua figura di sacerdote e martire, s’inquadra nel fosco scenario del de- clino del regime fascista in Italia, in cui prese a brillare la luce della Resistenza. In quel pe- riodo sia i partigiani, sia i nazifascisti in riti- rata, negli scontri armati che ebbero, subirono rilevanti perdite. In mezzo finirono comunità innocenti decimate dalle rappresaglie, alcune di grande efferatezza come a Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto, ecc. dove le vittime si contarono a centinaia. In questo martirologio di donne, bambini, vec- chi, bisogna includere tanti sacerdoti e parroci delle zone coinvolte, che perirono insieme ai loro fedeli che non vollero abbandonare. Cer- carono anzi di difenderli invitandoli a trovar «asilo» nelle chiese, cosa che però non fermò la ferocia dei nazifascisti. Fra tanti eroici sacerdoti e parroci, ci è caro ricordare don Giuseppe Rossi. Egli nacque il 3 novembre 1912 a Varallo Pom- bia (Novara), studiò nel Seminario diocesano e fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1937 a 25 anni. Era un prete alto e magro con occhiali rotondi, all’ordinazione scelse una frase di San Paolo come motto del suo ministero sacerdo- tale, che si rivelerà profetica: «Darò quanto ho, anzi darò tutto me stesso per le anime vo- stre». Dopo qualche incarico come vice parroco, nel 1939 il vescovo lo nominò parroco di Casti- glione Ossola. Un anno dopo, il 10 giugno 1940, l’Italia entrò in guerra a fianco della Germania di Hitler. Negli anni che seguirono don Giu- seppe Rossi, come pastore e guida di quella comunità, fece quello che poteva per gli ango- sciati fedeli della sua parrocchia, fino all’of- ferta totale della sua vita. 29. Don Giuseppe Rossi , martire della carità e della libertà 4 chiacchiere con « i Perdenti» di Mario Bandera 50 MC NOVEMBRE2017

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