Missioni Consolata - Ottobre 2017

60 MC OTTOBRE 2017 anni. È figlio di madre irlandese e padre libico, e vive a Manchester da qualche anno. Il marito di sua sorella è un famoso combattente libico che partecipò, nel 2011, alla rivolta contro Muammar Ghed- dafi, e appartenente al Lifg - Libyan Islamic Fighting Group - un gruppo di al-Qa’ida. Yusuf e suo fratello maggiore, Sami, hanno avuto un’infanzia difficile, a causa di problemi familiari e sociali, che li hanno resi, in certi momenti, dei borderline . Entrambi hanno preso parte alla guerra contro il regime libico, a fianco della Nato, nel 2011, e insieme a gruppi del- l’islamismo politico. Durante l’ad- destramento nei campi militari in Libia, hanno riscoperto la fede e sono «rinati», come raccontano i due giovani. Yusuf è tornato a vi- vere in Inghilterra, e ogni tanto va in Libia a trovare la famiglia, men- tre Sami vive a Tripoli, dove ha trovato lavoro come reporter. Casi come quello dei due fratelli di Manchester sono numerosi, or- mai, nel panorama europeo. Tut- tavia, il loro esito esistenziale e la- vorativo è differente da altri che, lasciando i campi di addestra- mento e la guerriglia, si sono tra- sformati in «jihadisti di ritorno», come la cronaca degli ultimi sei anni purtroppo ci mostra. Manchester-Libia: andata e ritorno Manchester, 23 maggio 2017. Alle 22:30 esplode una bomba all’arena cittadina affollata di adolescenti che assistono al con- certo di una famosa star dei tee- nager. È una strage degli inno- centi. I video mostrano in tutto il mondo gente presa dal panico: bambini e genitori che cercano le uscite di sicurezza, urlando terro- rizzati. Un kamikaze s’è fatto esplodere in mezzo ai ragazzini. È Salman Abedi, 23 anni, cittadino britannico, figlio di genitori libici oppositori del regime di Ghed- dafi. Ultimo di quattro fratelli tor- nati in Libia con padre e madre, Abedi era iscritto all’università Salford di Manchester, ed era noto alle forze dell’ordine e del- l’intelligence, secondo quanto ha affermato la polizia. Nei giorni successivi all’attacco, The Independent e The Guardian spiegano, riferendo testimo- nianze e dichiarazioni di compa- gni di università e testimoni, che Abedi era appena ritornato dalla Libia, paese dove qualunque po- tenziale jihadista terrorista può trovare campi di addestramento. Il giovane faceva la spola con la Li- bia. Come consueto, il Daesh ri- vendica anche quest’ultimo or- rore. Il legame tra Manchester e la Li- bia è molto forte, in quanto la città britannica ospita migliaia di libici e relative famiglie che hanno svolto un ruolo importante nella rivolta contro Gheddafi, nel 2011. Diversi di questi erano collegati al Lifg 4 . Le guerre in Libia e in Siria hanno scatenato un Vaso di Pandora: la promiscuità con dottrine radicali violente e un «humus» umano potenzialmente esplosivo fatto di tanti soggetti, gruppi, «società» parallele e poco o per nulla comu- nicanti e integrate. Esiste ormai una fitta e detta- gliata documentazione, anche di dispacci di intelligence desecre- tati, che evidenzia la collabora- zione tra combattenti radicali, la Nato e alcuni stati europei come Francia e Gran Bretagna, e il ruolo di movimenti dell’islamismo poli- tico nelle cosiddette primavere arabe 5 . Uno degli effetti di tali partnership, oltre alle evidenti destabilizzazioni regionali e locali, è il fenomeno del «jihadismo di ri- torno», cioè di giovani combat- tenti indottrinati e addestrati nei campi militari in Libia o in altri Stati arabi, finanziati dalla Cia e ISLAM In alto: un fermo immagine di Sal- man Abedi, il giovane attentatore di Manchester. Qui sopra : anche nel- l’attentato di Barcellona dello scorso 17 agosto gli attentatori islamici erano molto giovani («terroristi ra- gazzini»). Pagina seguente : ragazze musulmane a passeggio per Man- chester. # © Sky News

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