Missioni Consolata - Ottobre 2017

OTTOBRE2017 MC 13 MC A Cronologia essenziale Dalla via delle spezie alla Petronas • 1402 - Il principe pirata hindu Parameswara, giunto da Sumatra, fonda quello che sarà il grande porto commerciale di Melaka (a Sud dell’attuale Kuala Lumpur), cerniera tra India e Cina. Negli anni succes- sivi viene adottata la religione musulmana (la penisola era buddhista e hindu) e Melaka diventa centro nevral- gico per la diffusione della fede e della lingua malese. • 1509-11 - Arrivano i primi commercianti porto- ghesi in cerca di spezie. Melaka viene poi conquistata dai portoghesi che la controllano per 130 anni. • 1641 - Gli olandesi, in concorrenza con i portoghesi per il commercio delle spezie dall’Asia all’Europa, si fanno aiutare dal sultano di Johor e conquistano Me- laka, che gestiranno per 150 anni. Inizia il declino della città. Gli olandesi potenziano Batavia, l’attuale Jakarta (Indonesia). • 1786 - Anche gli inglesi, con la loro Compagnia delle Indie Orientali, si rendono conto dell’importanza di una base commerciale sulla penisola malese, tra In- dia e Cina. Il britannico Francis Light ottiene l’isola di Penang (a Nord di Kuala Lumpur) per un primo inse- diamento. • 1819 - Stamford Raffles, governatore inglese di Java, sbarca sull’isola di Singapore e negozia un ac- cordo con il sultano: la Compagnia delle Indie ottiene l’isola in cambio di denaro e ne fa un importante porto. • 1824 - Gran Bretagna e Paesi bassi firmano un trat- tato per dividere la regione in due distinte zone d’in- fluenza: agli olandesi l’Indonesia e ai britannici i terri- tori sulla penisola. • 1839 - L’avventuriero inglese James Brook sbarca nel Borneo Nord orientale, dove aiuta il sultano del Brunei a sedare una rivolta. Nel 1841 riceve l’incarico di governare sulla regione (Sarawak), che si allargherà e sarà pro- spera sotto di lui e suoi discendenti (i rajah bianchi) per 100 anni, fino all’invasione giapponese durante la seconda guerra mondiale e poi al protettorato britannico. • 1865 - Il console statunitense del Brunei (impero potente in passato) approfitta della malattia del sul- tano per farsi affidare il Nord (l’attuale Sabah) che poi passerà agli inglesi diventando British North Borneo company (1881). Nel 1888 il Brunei diventa protettorato britannico. • 1941 - I giapponesi conquistano la Malaysia penin- sulare e il Borneo. Reprimono il movimento comunista cinese. Si crea una guerriglia nella giungla che si op- pone all’invasore. Nel 1945 i giapponesi si arrendono e i britannici riprendono il controllo della penisola. • 1946 - I britannici convincono i sultani a creare Ma- lay Union controllato dall’Inghilterra. I malesi prote- stano e viene creato il primo partito malese: United Ma- lays National Organization (Umno). Questo porta alla creazione della Federazione della Malesia e apre la via per l’indipendenza. • 1953 - L’Umno stringe un’alleanza con la Malayan chinese association (i cinesi) e il Malayan indian congress (gli indiani). Nasce il Parti Perikatan guidato da Tunku Abdul Rahman, che vince le prime elezioni nazionali nel 1955 e guida il paese verso la Merdeka (indipendenza). • 1957 - Dichiarata l’indipendenza della Malesia pe- ninsulare. Rahman diventa primo ministro. • 1963 - Sabah e Sarawak (Borneo sotto controllo britannico) si uniscono a Malesia e Singapore for- mando la moderna Malaysia. Singapore ne esce due anni dopo per problemi interetnici cinesi - malesi. • 1969 - La Federazione vive frizioni tra le comunità etniche. I malesi nativi (detti bumiputra ) sono più po- veri di cinesi e indiani, ma hanno privilegi politici. Le tensioni sfociano in disordini in capitale che fanno 198 vittime. Il governo a prevalenza malese, vara un pro- gramma economico a favore dei nativi (1971), che conti- nua ancora oggi. In venti anni di programma sono au- mentate le aziende gestite dai nativi ed è cresciuta una classe media dei malesi. • 1970 - oggi - Grazie ai numerosi giacimenti di pe- trolio e gas naturale (getiti dalla Petronas, compagnia di stato), ma anche alla diversificazione industriale, la Malysia è riuscita a mantenere tassi di crescita vicini al 7% per 25 anni (Banca mondiale). Anche durante la crisi finanziaria asitica (‘97-’98) e quella mondiale (dal 2008), i livelli di crescita si sono mantenuti intorno al 5,5%. La crescita ha agito nel senso della riduzione delle disuguaglianze, con l’effetto di eradicare la po- vertà estrema, passata da oltre il 50% della popo- lazione negli anni ‘60, all’1% di oggi, secondo dati ufficiali. Ma.Bel.

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