Missioni Consolata - Giugno 2017

In famiglia come accolsero la tua decisione? La mia vocazione allo stato religioso fu accolta in casa con una certa sorpresa, considerata più come una scelta curiosa che come una risposta a una vo- cazione. Secondo i miei genitori lo studio della teo- logia era una strada che non portava da nessuna parte, non offrendo sbocchi occupazionali né tanto- meno lavorativi. Tu però non la vedevi così… No, anzi, durante i miei studi nelle Facoltà teologi- che prima a Tubinga e poi a Berlino, maturai delle profonde convinzioni che avrebbero avuto una forte incidenza sulle mie scelte politiche successive. Dietrich Bonhoeffer nacque il 4 febbraio 1906 a Breslau (Breslavia), nella regione della Sle- sia, allora territorio tedesco (dopo la II Guerra mondiale la città sarebbe ritornata a far parte della Polonia con il nome di Wrocław, dopo quattro secoli di dominio austriaco, prussiano e nazista). Il padre Karl era un professore di Neurologia e Psichiatria, la madre Paula, cri- stiana fervente, dedicava molta cura e molto tempo all’educazione dei suoi otto figli, quattro maschi e quattro femmine. Quando Dietrich aveva sei anni, la famiglia Bonhoeffer si tra- sferì a Berlino. I suoi genitori frequentavano la Chiesa luterana, ma con un’impostazione so- stanzialmente laica e positivista. Il giovane Dietrich, invece, si avvicinava alla religione con animo pieno di inquietudine e di ricerca. Per cercare una risposta alle sue aspirazioni personali e spirituali, dopo il liceo decise di in- traprendere gli studi teologici. Una scelta che avrebbe inciso profondamente nella sua vita. Caro Dietrich, all’inizio della nostra chiacchie- rata, puoi dirci come maturò in te, dopo le scuole superiori, la scelta di iscriverti alla Facoltà di teologia? Per rispondere alla tua domanda è necessario fare un passo indietro: avevo sedici anni quando, la mat- tina del 21 giugno 1921, mentre ero a scuola nel ginnasio di Grunewald, mi giunse l’eco degli spari che, a poca distanza dall’istituto, uccisero Walter Rathenau, ministro degli Esteri, davanti alla porta di casa. Fu allora che iniziò il mio turbamento: comin- ciai a domandarmi quale futuro potesse avere una Germania che assassinava i suoi figli migliori e quale risposta potessi dare io. 25. Dietrich Bonhoeffer 4 chiacchiere con « i Perdenti» di Mario Bandera 72 MC GIUGNO2017

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