Missioni Consolata - Giugno 2017

24 MC GIUGNO2017 IL CONFLITTO NEL PAESE SAHELIANO CAMBIA VELOCITÀ Di male in peggio In Mali si vive una guerra a «bassa intensità» dal 2012. L’avanzata dei gruppi fondamentalisti islamici è bloccata dall’intervento militare francese. L’Onu registra una delle missioni con maggiori perdite umane della sua storia. Gli accordi di pace firmati nel 2015 sono «parziali» e la loro applica- zione è complessa. E da alcuni mesi il conflitto sta assumendo pericolose connotazioni etniche. Mentre il Daesh «apre» ufficialmente nel Sahara. B AMAKO . Il traffico della capitale del Mali è simile a quello di molte grandi città saheliane. Le auto si bloccano in lunghe file ai se- mafori, mentre le moto passano in ogni possibile breccia. Qui il grande fiume Niger da un lato e la collina di Kouluba dall’altro stroz- zano il centro città, costringen- dolo a svilupparsi nel senso della lunghezza. Dall’altra parte del fiume, i quartieri dormitorio. Si passa tramite tre ponti, chiamati comunemente primo, secondo e terzo ponte: i colli di bottiglia na- giungono i 47 gradi. Ma non c’è più la serenità di un tempo. Gli abitanti di Bamako si ricordano quel 20 novembre 2015 in cui un commando di jiha- disti si è materializzato dal nulla e ha preso in ostaggio clienti e lavo- ratori dell’Hotel Radisson Blu. L’attacco ha lasciato sul terreno 22 vittime innocenti. Quel giorno la città si è ricordata di essere la capitale di un paese in guerra, peggio, un paese diviso. turali di questa città che vede la sua popolazione riversarsi sul lato sinistro al mattino e tornare sul lato destro alla sera. Anche i fre- quenti controlli della polizia creano rallentamenti. Verificano la circolazione di armi, ma nor- malmente è sufficiente aprire il vano del cruscotto per soddisfare il frettoloso poliziotto. Tutto tranquillo, dunque, in una grande città che pulsa con i suoi oltre due milioni di abitanti e temperature che ad aprile rag- MALI di MARCO BELLO MC A © Souleiman Ag Anara / AFP

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