Missioni Consolata - Aprile 2017

esigenze. Ho tre figli si- stemati e 5 nipoti in at- tesa di esserlo e un pic- colissimo pronipote di 4 mesi. Vorrei aiutare tutti ma, vivendo sola (ho 83 anni) a volte serve a me un aiuto. Basta parlare di me. Mi rallegra e mi soddisfa sempre la vo- stra rivista sempre vera in tutte le sue parti. Se potete, dalla somma to- gliete i soldi per una santa Messa per i miei vivi e defunti, per il resto usateli come meglio credete. Grazie ancora per l’aiuto che mi date in questi ultimi giorni. M. F. Rossi lettera, 18/02/2017 Gentile M. F., è sempre bello ricevere lettere scritte a mano. Se poi sono vergate su foglio di quaderno a quadretti come la sua, sono più bel- le ancora, perché rievoca- no un mondo di sentimen- APRILE2017 MC 7 prigionieri e restituzione dei corpi delle vittime al- le famiglie. Il titolo della ricerca è Sotanas en el barro: El Instituto Misionero de la Consolata la pastoral humanitaria en Colom- bia (1947–2007) (Sotta- ne/tonache nel fango, l’I- stituto missioni Consola- ta [e] la pastorale umani- taria in Colombia). Vi invio i miei più cordiali saluti. Alì, Maurizio Université des Antilles Martinique - Francia 01/02/2017 Grazie per la segnalazio- ne della ricerca che siamo felici di rilanciare qui. Lo studio è frutto di un lavoro che il nostro Istituto ha promosso sotto la guida di padre Matthew Arose Ma- gak, missionario keniano, per studiare l’impatto del- la presenza dei missionari nel Sud della Colombia. Il testo è disponibile in spa- gnolo su Internet. GRAZIE Buongiorno a tutta la redazione, sono un vostro abbonato da molti anni, ho letto l’ultimo numero e mi sento una volta di più di ringraziarvi per l’impe- gno, la serietà ed il livel- lo della pubblicazione. La vastità e la profondità degli argomenti trattati non ha pari nel panora- ma della stampa attuale e sono convinto che ri- specchi i vostri senti- menti nei confronti dei lettori. Vi voglio bene! Luigi Verone email, 02/2017 Gent.mi Missionari, ho inviato (come mia consuetudine) la somma annuale per le esigenze della vostra comunità. So che è poco ma le mie due pensioni scendono di continuo, mentre la famiglia ha sempre più ti e impressioni di altri tempi. Non immagina quanta gioia ci dia il suo affetto e quanto prezioso diventi il suo aiuto, che - anche se lei scrive «che è poco» - vale davvero un tesoro. Ringraziando lei, vorrei ringraziare ciascuno dei nostri benefattori. Tutti quelli che, come lei, ci aiutano non perché sono ricchi, ma perché hanno un cuore grande e sanno avere occhi per chi vive in situazioni ancora più diffi- cili delle loro. Il 12 gennaio 1908, il bea- to Giuseppe Allamano, nostro fondatore, scriveva per noi missionari questo ammonimento: «Quanto abbiamo è frutto dei sa- crifici dei Benefattori. [...] Quando leggo la lista del- le offerte, vi assicuro che faccio una vera meditazio- ne: mi fermo di tratto in tratto a far qualche aspi- razione a Dio, per essi, per pregare per quei che MC R sono morti. Quelle offerte sono lacrime, sono san- gue [...] e richiedono da parte nostra che preghia- mo per tutti i benefattori passati, presenti e futuri, che siamo loro grati». Per oltre un secolo, dal 1901 al 2003, la nostra ri- vista ha riportato con pi- gnola fedeltà la lista com- pleta di chi aiutava le no- stre missioni. Era un modo per essere «traspa- renti» con i nostri amici e benefattori. Poi le regole di postali sono cambiate e siamo stati costretti a to- gliere la lista per non do- ver pagare cifre impossi- bili di abbonamento (è servito a poco, perché poi il primo aprile 2010 la stangata è arrivata lo stesso). Benché non pub- blichiamo più la lista, la gratitudine da parte no- stra non è venuta meno. Grazie di cuore a ciascu- no. Specialmente alle no- stre amate bisnonne co- me M. F., grazie. RICORDANDO SUOR IGNAZIA Suor Ignazia Pia Wambui Murai da Mugoiri nella diocesi di Muranga (un tempo Fort Hall) in Kenya, dopo 60 anni di vi- ta missionaria, venerdì 3 marzo scorso è andata a godere il meritato riposo nella casa del Padre. Nata probabilmente nel 1931, figlia di un influen- te capo kikuyu divenuto cristiano col nome di Ignazio, Wambui, battez- zata Theresa e diventata la prima missionaria del- la Consolata keniana, ha voluto rendere omaggio a suo padre prendendo- ne il nome. Nella foto è ritratta con la sorella Emma, che ha lavorato nel corpo diplo- matico del Kenya indi- pendente, probabilmente il giorno della sua pro- fessione perpetua. Riposi in pace.

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