Missioni Consolata - Marzo 2017

MARZO2017 MC 67 stante tre per cento. I cattolici sono 912 su un totale di 42mila abitanti. «Date queste premesse», dice pa- dre Alexander Likono, keniano missionario della Consolata che lavora a Marandallah (quello scampato al posto di blocco di Bouaké), «è facile capire come il dialogo interreligioso sia al centro del nostro lavoro qui. Al servizio del dialogo è anche il nostro im- pegno nel campo della sanità e dell’istruzione e formazione». Le attività economiche principali della zona sono le coltivazioni del- l’anacardo e del cotone. «I campi hanno un’estensione di un ettaro o due per famiglia», spiegano John Baptist Ominde Odunga, confratello e connazionale di pa- dre Alexander. «A lavorare la terra sono, insieme agli adulti, an- che i bambini, che spesso per questo smettono di frequentare la scuola primaria o addirittura non iniziano nemmeno il percorso scolastico. La scuola secondaria conta circa 450 allievi, ma i professori - asse- gnati a settembre - hanno iniziato ad arrivare solo a gennaio. «È un luogo troppo isolato», continuano i due missionari, «qui gli inse- gnanti non ci vogliono venire. Per questo abbiamo proposto una so- luzione temporanea ispirandoci a quel già avviene nel paese dal 2002 a causa della crisi: abbiamo coinvolto i giovani che hanno fi- nito la secondaria chiedendo loro di darci una mano». A partire da novembre questi giovani sono im- pegnati come insegnanti volontari. Le famiglie degli studenti si auto tassano e riescono a dare ai volon- tari un piccolo rimborso di trenta- mila franchi al mese, pari a circa 45 euro, un quinto del salario di un insegnante statale. «Io stesso ho insegnato inglese», racconta Alexander. «Certo non può essere una soluzione definitiva, ma l’al- ternativa era lasciare 450 ragazzi senza scuola». Il dialogo interreligioso e, più in generale, la reciproca conoscenza e cooperazione con la popolazione di Marandallah ha come luogo simbolo il Jardin de l’Amitié (Giar- dino dell’amicizia), una sorta di parco poco fuori dal villaggio. Nel Jardin , ideato e curato da padre João Nascimento, missionario por- toghese attivo a Marandallah fino a dicembre 2016, si svolgono, ol- tre alle celebrazioni cattoliche, momenti di aggregazione ai quali partecipano tutti gli abitanti del villaggio. Altro luogo di aggrega- zione è il centro per le attività so- ciali di fronte alla missione, che ha sale per la formazione, un piccolo ristorante, un campo da gioco. Vi è poi l’alfabetizzazione, che si svolge sia a Marandallah che nei villaggi intorno all’interno degli appata- mes , strutture aperte simili a pail- lotte (tettoie circolari aperte, con tetto di paglia). Altra attività fondamentale dei missionari a Marandallah è il cen- tro di salute Notre Dame de la Consolata . Il centro ha un dispen- sario, una maternità che segue fra le quaranta e le sessanta donne per mese, un laboratorio utilizzato anche per la diagnosi e il monito- raggio dei casi di Hiv. Dalla fine dello scorso anno, poi, la mater- nità dispone anche dell’ecografia. Il centro è una struttura di riferi- mento per la diagnosi e cura del- l’Hiv/Aids in collaborazione con Sev-Ci, Ong ivoriana specializzata in questo campo. «La difficoltà maggiore», spiega ancora padre Likono, «è far capire alle persone quanto sia importante venire tem- pestivamente al centro di salute quando hanno un problema. Spesso tentano di curarsi con i metodi tradizionali e si trascinano per mesi malattie guaribili in pochi giorni. Lo stesso vale per quelle donne incinte che non vengono a farsi visitare durante la gravidanza e che, in caso di parti problema- tici, arrivano qui in condizioni ter- ribili, a volte troppo tardi». Por- tare i pazienti all’ospedale più vi- cino, se il caso è troppo compli- cato per essere risolto al centro, significa far loro affrontare ore di viaggio in ambulanza su piste diffi- cili, specialmente con le piogge, per un costo fra i 60 e i 90 euro. Dianra. Salute, alfabetizza- zione e microcredito Ottanta chilometri di pista più a Nord - l’asfalto finisce una quaran- tina di minuti prima di arrivare a Marandallah ed è praticamente assente in tutto il Nord - si trova Dianra. Un bambino di una decina d’anni attraversa il cortile della missione nel buio della sera, ha in mano una busta di plastica con dentro penna, matita, quaderno e lavagnetta. Raggiunge gli altri circa 160 bambini e adulti che si intra- vedono nei quadrati luminosi di MC R • Missione | Dialogo interreligioso | Salute | Scuola •

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