Missioni Consolata - Marzo 2017

60 MC MARZO2017 Un professore di una nota Univer- sità giapponese ha recentemente innescato una polemica riba- dendo come quella dei ventenni di oggi sia una generazione di sfa- ticati che rispetto alle vecchie ge- nerazioni non avrebbe la stamina sufficiente per compiere il proprio dovere (vedi appunto le decine di ore di straordinari). Molti giovani hanno trovato il coraggio, anche grazie all’anonimato di cui go- dono nei social media, di far no- tare a quel professore come al giorno d’oggi è anche abbastanza normale che le ore di lavoro si ri- ducano semplicemente perché gli strumenti tecnologici permettono a un impiegato di produrre molto di più di quanto non avvenisse trent’anni fa. Riforma del lavoro In ogni caso dopo l’ultimo scanda- loso caso di suicidio per troppo la- voro il governo sembra aver final- mente preso atto della situazione, «La riforma del lavoro non è solo un problema sociale, è di tipo eco- nomico», ha detto recentemente il primo ministro Shinzo Abe ai giornalisti, «se rivediamo le regole del lavoro straordinario potremo migliorare l’equilibrio tra tempo dedicato alla vita e al lavoro, ren- dendo più facile per i dipendenti - tra cui donne e anziani - avere un lavoro sereno». Cinquanta aziende, tra cui i grandi gruppi Daiwa Securities Group Inc. e Seven & I Holdings Co. , hanno firmato un accordo per eliminare addirittura gli straordinari. La Yahoo Japan Corp. sta pren- dendo in considerazione la possi- bilità di introdurre una settimana lavorativa di soli quattro giorni. Perfino il nuovo governatore di Tokyo, Yuriko Koike, ha recente- mente messo per iscritto che il personale negli uffici governativi non può restare a lavoro oltre le otto di sera. Questi sono tutti piccoli segnali ma se messi insieme dicono che forse, gradualmente, le cose in Giappone sul fronte del lavoro, possono davvero migliorare. Cristian Martini Grimaldi * ____________ * Scrittore e giornalista. Ha vissuto ne- gli Stati Uniti, India, Corea, Cina. Vive a Tokyo. Collabora con varie testate ita- liane ed estere, si occupa di cultura, re- ligione, condizione delle minoranze e diritti umani in Asia ed Estremo Oriente (da www.huffingtonpost.com ). I giovani a rischio E non c’è da meravigliarsi che a togliersi la vita siano i più gio- vani. In Giappone infatti i ragazzi già un anno prima della laurea ini- ziano a partecipare a dei colloqui di lavoro chiamati shukatsu . Lo shukatsu comporta intensi collo- qui con decine di aziende. È un la- voro vero e proprio - ci sono de- cine di manuali su come prepa- rarsi al meglio per lo shukatsu - che comporta stress elevatissimi. Ragazzi appena laureati e già in recruit suit (uniforme nera stan- dard che si indossa durante la ri- cerca di lavoro), affrontano de- cine di colloqui con la più grande paura: quella di non riuscire a tro- vare immediatamente un buon la- voro. Ed è per questo che parteci- pano al maggior numero di collo- qui possibile (mediamente sono 60), così da assicurarsi un impiego anche al di là dei propri interessi di studio: ciò che conta è tornare a casa e mostrare ai propri geni- tori un posto sicuro sul quale po- ter costruire un futuro. © AfMC / Piergiorgio Pescali GIAPPONE Sopra: al lavoro nella Borsa di Tokyo, in una foto di qualche anno fa. #

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=