Missioni Consolata - Marzo 2017

18 MC MARZO2017 Puntare all’autonomia «L’obiettivo quando si inizia in un paese è la riproducibilità dell’espe- rienza - spiega Massimiliano - una volta fatta la formazione pratica e acquisita la pressa, un’associa- zione locale, una cooperativa o una piccola impresa, può diven- tare produttrice di bocchi stabiliz- zati in totale autonomia e diffon- derne le tecniche costruttrici». È anche una possibilità di crea- zione di impiego per giovani in Africa. Proprio per questo, recen- temente, la formazione e la pressa sono stati inseriti in un progetto della Regione Piemonte finanziato dal ministero dell’Interno italiano in Senegal. Il progetto che visitiamo oggi in Burkina Faso fa parte di un altro programma di cooperazione più vasto che coinvolge oltre al co- mune di Gourcy, il comune di Gru- gliasco (To), il Coordinamento dei comuni per la pace della provincia di Torino (Cocopa) e l’Ong Cisv (vedi box). In alternativa a progetti più strutturati l’associazione cerca i fondi per i propri interventi con i sistemi classici: il 5x1000, la pro- mozione o la vendita di manufatti da parte di soci volontari. Se non ci sono finanziamenti esterni l’asso- ciazione prende in carico tutte le spese vive, e i volontari non hanno mai alcun compenso, ma offrono il loro lavoro gratuitamente. Sono molte le sollecitazioni che ar- rivano, anche grazie all’uso di in- ternet e dei social. «Ci contattano, chiedono, interagiscono. E talvolta stabiliamo così nuove collabora- zioni», racconta Massimiliano. «C’è molto interesse». Lui, che di professione fa il restauratore, de- dica molto del suo tempo all’asso- ciazione come volontario, con l’i- dea che, in qualche modo «sia un dovere ereditario». Anche le so- relle Manuela e Monica sono coin- volte così come altri membri del- l’associazione. Mentre scriviamo la professoressa Pasero e suo figlio Massimiliano sono tornati in Burkina, per inse- gnare ai giovani la posa del blocco Mattone per la costruzione di un’abitazione. Averli incontrati ci ha ricordato che la solidarietà autentica è an- cora possibile, e prende svariate forme, come quella di trasmettere una conoscenza per promuovere diritti e dignità. Marco Bello dramma. Gloria Mattone capisce che il suo compito è quello di con- tinuare la missione del marito. Si fa forza, esce dalle retrovie e di- venta la protagonista. Sempre con molta umiltà. Il 23 marzo 2009, a sei mesi esatti dalla scomparsa di Roberto Mattone, nasce l’associa- zione «Mattone su Mattone on- lus», creata da famigliari, amici e colleghi dell’architetto. «Al Politecnico non c’era nessuno che aveva seguito queste cose», ci racconta la professoressa. «Il ret- tore di allora mi invitava ad an- dare avanti per continuare l’atti- vità di Roberto». Il blocco Mattone, grazie all’asso- ciazione, approda così in Senegal, Tanzania, Etiopia, Costa d’Avorio e poi in Burkina Faso. Oggi sono arrivate richieste da Messico e Repubblica Democratica del Congo, mentre Capo Verde è già in fase di studio. L ’ ASSOCIAZIONE • Mattone su Mattone onlus, si può trovare online: www.mattonesumattone.eu FB: Mattone su Mattone Onlus © Edoardo Daneo SOLIDARIETÀ Di fianco: posa dei blocchi per la costru- zione di una piccola casa. Sotto: i giovani burkinabè che hanno se- guito la formazione a Gourcy. A sinistra inginocchiato Massimiliano Mattone, in piedi Edoardo Daneo e a destra Gloria Mattone. #

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