Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2017

60 MC GENNAIO/FEBBRAIO2017 il letteralismo dogmatico e pieno di regole, legato a un’interpreta- zione fissa, atemporale e astorica dei principi religiosi. Pensiamo solo a quando governa- vano i turchi, cioè l’Impero Otto- mano, cosa facevano gli ‘ulema , gli scienziati musulmani? Face- vano dimenticare alla gente la sofferenza, la riempivano di re- gole... Tutta questa esteriorità ha lo scopo di far allontanare i cre- denti dalla vera spiritualità». Il Daesh, in quanto emanazione della dottrina salafita wahha- bita, è dunque un’ideologia de- viata del sunnismo? «Certo, l’islam non è questo. Nel Daesh danno un’interpretazione restrittiva e letteralista, basata su certi hadith . Di hadith ce ne sono così tanti che ognuno potrebbe scegliere ciò che più giustifica il proprio comportamento. Così fanno loro: scelgono un hadith e si autorizzano da soli. È l’islam- fai-da-te». In Europa ci sono giovani che seguono il Daesh, che si fanno indottrinare da predicatori e poi si uniscono allo “Stato isla- mico”. Come lo spiega? «Ho vissuto dieci anni in Italia, dove insegnavo nelle università. Mio padre viveva tra Francia e Italia, e faceva l’imam. In Francia lo chiamavano per fare scuola coranica ai giovani nei cen- tri islamici. I suoi allievi erano figli di arabi, ragazzini emarginati e spesso violenti delle periferie. Se- guivano - perché vi erano co- stretti dalle famiglie - le sue le- zioni, dove venivano insegnati i principi etico-morali dell’islam, ma usciti di lì continuavano a comportarsi male. È da quelle sacche di emargina- zione sociale giovanile, con inte- grazione mancata, che arriva il terrorismo islamico in Europa. Questi giovani, a un certo punto incontrano predicatori salafiti che li indottrinano, dando all’Occi- dente tutte le colpe della loro si- tuazione. Dunque, su una base di odio sociale si inserisce la dot- trina del takfir 7 , e il resto è fatto». I (finti) misteri del Daesh Fez, medina al-Jadid (città nuova), sede del «Consiglio supe- riore degli ulamâ», gli scienziati musulmani, un’organizzazione nazionale che fa capo al Re e al ministero dell’Educazione del Marocco. È un’ampia costruzione con giar- dino interno da cui si diramano varie sale. Il centro forma imam e murshidun e murshidat (guide re- ligiose), uomini e donne. Qui incontriamo uno dei respon- sabili, che preferisce non rivelarci il proprio nome. Il Daesh sta creando problemi in Africa e Medio Oriente, e in Occidente. Come lo conside- rate? «Il Daesh non fa parte dell’islam. Hanno capito l’islam molto male. Il terrorismo non fa parte di que- sta religione. Né l’Occidente né il mondo islamico hanno capito co- s’è veramente l’islam. Bisogna tornare al Corano, alla sunnah . L’islam è tolleranza, non estremi- smo». Allora il Daesh su cosa basa la propria legittimità? «Sulla propria cattiva compren- sione dell’islam. Prendiamo il termine jihad 8 nella ISLAM A sinistra : lavorazione del rame nel suq di Fez; un vicolo della medina di Fez. Pagina seguente : uno scorcio della biblioteca di al-Qarawiyyin, nella medesima città marocchina; vasche per la concia del pellame nella medina di Fez. #

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