Missioni Consolata - Aprile 2016

Stessa sorte toccata anche a te o sbaglio? Nato nel 1891, nel 1911 ero entrato nella Compagnia di Gesù. Inviato a completare gli studi in Belgio, fui ordinato sacerdote nel 1925. Venuto a conoscenza di quanto stava succedendo nella mia patria, chiesi ai miei superiori di tornare in Messico. Una volta rientrato iniziai a svol- gere clandestinamente un’intensa attività assistenziale e pastorale, celebrando la Messa nelle case private e por- tando l’Eucaristia di nascosto agli ammalati e a coloro che me lo chiedevano (a volte oltre 500 al giorno). La mia allegria e la mia chitarra mi aprivano molte porte. Ero an- che l’animatore spirituale della Liga Nacional para la De- fensa de las Libertades Religiosas , una delle tante orga- nizzazioni nate tra il popolo per resistere alla repressione anticattolica. E quando ti scoprirono, che successe? Nel 1927 venni arrestato con la falsa accusa di aver par- tecipato a un attentato contro il generale Alvaro Obregón, candidato alla presidenza repubblicana. Igno- rando tutte le testimonianze in favore della mia inno- cenza e senza farmi nessun processo, il 23 novembre 1927 mi portarono davanti ad un plotone di esecu- zione insieme a mio fratello Humberto. Mentre i sol- dati scaricavano su di me il piombo dei loro fucili, consegnavo il mio corpo all’amata terra messicana e rendevo la mia anima a Dio gridando: «Viva Cristo Re». Il 20 novembre 2005 papa Benedetto XVI ha beati- ficato sia il piccolo José Luis Sanchez Del Rio che padre Miguel Agustin Pro insieme ad altri 11 mar- tiri di quella persecuzione decisa a estirpare il cattolicesimo dal Messico. Oggi possiamo dire che se quel paese è rimasto cattolico lo deve in gran parte a quegli umili, piccoli-grandi eroi, che sacrificarono la vita per la causa del Vangelo e per il diritto alla libertà religiosa. Va detto che gli Arreglos , ovvero gli accordi tra lo Stato Fede- rale Messicano e la Chiesa Cattolica, posero fine alla lotta armata ma non alle malversazioni che il governo centrale continuò a esercitare sulla Chiesa e i suoi fedeli. I Cristeros che fecero ritorno alle loro case, una volta disarmati, subirono numerose e feroci ven- dette dai militari federali nonostante le garanzie verbali di incolumità loro promesse. Morirono più Cristeros dopo gli accordi che durante la guerra. Vi fu una caccia all’uomo spietata, la repressione andò avanti in forma 74 MC APRILE 2016 I Perdenti # A sinistra : immagine d’epoca di donne e bambini volontari tra i Cristeros . La rivolta fu una vera resistenza popolare contro la violenza antireligiosa di un’oligarchia atea e massone. # Sotto : il giovane Josè come portabandiera dei Cristeros in una scena chiave del film «Cristiada» (2010). La pellicola è stata distribuita in Italia nel 2014, solo dopo una raccolta di firme. surrettizia fino alla fine degli anni ’30 e la Costituzione messicana con risvolti anticle- ricali rimase in vigore fino al 1992. Quando Papa Wojtyla si recò a Puebla nel 1979, per aprire i lavori dell’Assemblea del- l’Episcopato dei paesi latinoamericani, fu accolto dalle autorità messicane come «Si- gnor Wojtyla», ma il calore entusiastico della gente semplice, che Giovanni Paolo II sperimentò lungo le strade del Messico, fece capire al Papa e al mondo intero che il sacrificio dei Cristeros non era stato consu- mato invano. Don Mario Bandera, Missio Novara

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