Missioni Consolata - Aprile 2016

5x1000 A MCO CF 97615590011, PERCHÉ NO? APRILE 2016 MC 7 Cari mission@ri ti. Questi altri lavori fan- no parte del nostro spe- cifico, come l’accompa- gnamento delle scuole, l’incontro con le persone, il dialogo interreligioso e la formazione in genera- le. E possiamo portarli a- vanti noi poiché cono- sciamo la lingua indige- na... ma ci manca proprio qualcuno che si occupasse delle questio- ni più pratiche. Viviamo in una missione nella fo- resta, forniamo acqua e energia al posto di salute (ambulatorio), abbiamo strutture che ci permet- tono una vita abbastanza sicura e salubre quando siamo alla missione, e con le quali possiamo realizzare una serie di attività, come corsi e in- contri, che sono invidiate da altre organizzazioni, ma tutto questo esige un grande sforzo. Da parte mia sono alla ricerca di volontari e laici missio- nari con un profilo ade- guato a questa realtà. Qui in Brasile è molto difficile, ma chissà?!». Co.Ro. Chi fosse interessato può scrivere al dottor Migliet- ta, responsabile del Co.Ro.: migliettacarlo@g- mail.com oppure al nostro indiriz- zo, e provvederemo a re- capitare l’email agli inte- ressati. portava bene, rispettava il prossimo, seguiva tutti precetti religiosi, ecc., Gesù disse: vendi tutto, regala il ricavato ai pove- ri e seguimi. Non disse di dare ai poveri i beni altrui (navi da crociera) e di non far niente (salvo farsi belli a scrivere), ma di seguirlo senza niente. O- ra perché i buonisti dico- no sempre cosa gli altri devono fare ma non inco- minciano loro a dare l’e- sempio ospitando in casa loro qualche profugo? Mi viene in mente una bar- zelletta che compariva su Candido negli anni ‘50: a un operaio veniva detto, «Se tu vincessi 100 milio- ni cosa faresti? Metà a me e metà al partito. Se ti regalassero due auto- mobili? Certo una a me ed una al partito. E se ti regalassero due biciclet- te? E no. Le due biciclette le ho e le tengo tutte e due per me». Ora se si tratta di accogliere i mi- granti in strutture pubbli- che e private di altri è giusto farlo, ma a casa mia non c’è posto. Mi pa- re che il nostro attuale Papa abbia invitato tutti i religiosi ad ospitare nelle dimore ecclesiastiche vuote i migranti, ma fino- ra non ho ancora sentito quale istituzione religiosa ha dichiarato di avere lo- cali inutilizzati. Conosco una comunità religiosa di 4-5 religiosi che vivono in ambienti ove si può rico- verare non uno ma ben due reggimenti di soldati, ma finora nessun mi- grante è ancora stato ac- colto. Però come è bello fare i buonisti e non i rea- listi. Con osservanza. Cesare Verdi Riva presso Chieri, 24/01/2016 Caro Sig. Cesare, più che leggittimo il suo sfogo contro chi parla e non fa. Ma, a parte il fatto che non sappiamo se il sig. Montenigri non faccia nulla, il rischio è di fare di ogni erba un fascio. Ad e- sempio, la Chiesa italiana è impegnata in prima li- nea nell’accoglienza con la sua rete capillare di Ca- ritas e Fondazione Mi- grantes, sia a livello dio- cesano che parrocchiale, oltre che con i molti centri di accoglienza e servizi vari gestiti da religiosi e religiose di tutti i tipi. So- no decine di migliaia i mi- granti (e non) che benefi- ciano di mense, dormitori, appartamenti, centri di assistenza legale e sani- taria, scuole, e quant’altro è necessario. Possiamo dirlo: la Chiesa italiana (e non parlo solo dei vescovi, ma di tutti, semplici cri- stiani e religiosi compre- si) non si riempie la bocca di solo buonismo. È vero che ci sono centi- naia di case religiose vuo- te o semivuote, ma mol- tissime di queste stesse case/casermoni non han- no i requisiti minimi per un’accoglienza a norma di legge, essendo pratica- mente abbandonate da anni, e di fatto invendibili, come lo sono tante caser- me dismesse che nessu- no vuole. L’idea delle navi da crocera sembrava più una provocazione che una proposta, ma se c’è chi ri- schia di fare il «buonista», non cadiamo nell’opposto pseudo realismo arrocca- to e populista. VOLONTARI PER IL CATRIMANI Padre Corrado Dalmo- nego, missionario della Consolata al Catrimani, ha scritto agli amici del Co.Ro. ( Comitato Rorai- ma ), che hanno a loro volta rilanciato. «In verità la gestione delle strutture è molto pesante e avrei proprio bisogno di qualcuno (un volontario, un laico mis- sionario o una coppia, magari qualcuno già pensionato ma ancora con forza e buona vo- lontà) che ci aiutasse. Il tempo che devo dedicare ai lavori manuali è un tempo che tolgo da altri lavori che sarebbe molto importante portare avan- T orna il festival di antropologia del con- temporaneo promosso dalla Fonda- zione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, ideato e di- retto da Giulia Cogoli. Tre giornate con cir- ca 25 appuntamenti tra incontri, spettacoli, conferenze e dialoghi, che animeranno - con un linguaggio come sempre accessibi- le a tutti - il centro storico di Pistoia. Filo conduttore della settima edizione sarà: « L’ UMANITÀ IN GIOCO ». «Ogni epoca e o- gni civiltà hanno giocato e giocheranno, perché il gioco fa parte dell’essere umano, non è solo prova di sé, ma anche di fantasia, di immaginazione, e allo stesso tempo di regole, rischio e azzardo. Il gioco è più antico del- la cultura, il mondo animale lo testimonia, vogliamo quindi raccontare attraverso la voce di grandi antropolo- gi, filosofi, psicanalisti, studiosi italiani e stranieri questo tema così centrale della nostra esistenza, da quan- do nasciamo e giochiamo istintivamente a quando, maturi, giochiamo in borsa, su un campo da calcio, oppu- re online», spiega Giulia Cogoli. Appositamente per i Dialoghi, Ferdinando Scianna realizzerà la mostra fotografica personale «In gioco», ispi- rata al tema del festival, che si terrà dal 27 maggio al 3 luglio presso le sale affrescate del Palazzo Comunale di Pistoia. Per informazioni : www.dialoghisulluomo.it - Ufficio stampa Delos: delos@delosrp.it. SETTIMA EDIZIONE 27-28-29 MAGGIO 2016

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