Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016

GENNAIO-FEBBRAIO 2016 MC 7 Cari mission@ri sua apertura alla spe- ranza e al futuro. Un missionario senza pau- re, con la porta sempre aperta alle persone e ai «segni dei tempi». Mi fa piacere celebrare i 50 anni del Concilio Vati- cano II, il grande Concilio missionario, ricordando la figura di questo picco- lo-grande missionario, che visse tutta la sua vi- ta, animato dallo spirito del Concilio, che è lo spi- rito di Gesù e del suo Vangelo. Padre Antonio Bonanomi Torino, 13/11/2015 Padre Vincenzo Pellegri- no è andato in Paradiso il 10 ottobre, e subito dopo, il 23 novembre, è stato raggiunto da padre Sal- vatore Mura, suo (e tuo, caro padre Antonio) inse- parabile compagno di av- ventura. E là hanno cer- tamente fatto festa con due altri amici con cui hanno condiviso tante gioie e dolori: padre Ser- gio Gruppo e padre Silva- no Sabatini. Vorrei davve- ro che tu ci raccontassi un po’ di più di questi quattro piccoli-grandi missionari che nel na- scondimento hanno tanto contribuito al cammino missionario della Chiesa italiana. missionari dal 1928 a og- gi hanno fondato ben 39 parrocchie e moltissime cappelle e comunità di preghiera nelle diverse diocesi. - La promozione umana: innumerevoli le scuole di ogni ordine e grado, le o- pere sociali, il centro ca- techistico di Guiua per la formazione dei catechisti delle varie parrocchie, la «Scuola secondaria Pa- dre Eugenio Menegon» e tante altre attività. In questo novantesimo anniversario, merita ri- cordare i vari catechisti che collaborarono e con- tinuano a collaborare con i missionari della Consolata, tra cui il cate- chista Giovanni Cepinen- ga e i suoi compagni. Fu battezzato in Malawi, ri- tornò in Mozambico e co- minciò a evangelizzare nel suo villaggio. Poi percorse più di 350 km a piedi per andare a cerca- re i missionari e, quando li trovò, li invitò ad anda- re a Mecanhelas. I mis- sionari, arrivati a Me- canhelas, ebbero la sor- presa di incontrare tanti cattolici e molti catecu- meni, perché loro anda- vano fino in Malawi per ricevere i sacramenti. Va anche ricordato che la chiesa mozambicana, provata da molti anni di guerra, in molte parti so- pravvisse solo grazie ai catechisti. Il nostro augurio e il no- stro grazie va a tutti i missionari della Conso- lata, in modo particolare coloro che lavorarono e continuano a lavorare in Mozambico portando e seminando la Parola di Dio nei cuori dei fedeli. Eugenio Bento Cristovão Roma Bravetta, 23/11/2015 UN PICCOLO GRANDE MISSIONARIO Carissimo Direttore, grazie per il bel lavoro che fate nella rivista. Mi è sempre piaciuta, per- ché ci fa gustare il profu- mo della mondialità e non ha avuto paura di ac- cettare le nuove sfide della missione, dopo il Concilio Vaticano II. Per questo vorrei chie- derti di dare un piccolo spazio a un grande mis- sionario, il p. Vincenzo Pellegrino, un uomo che ha capito e vissuto le nuove sfide della missio- ne, lavorando nell’ani- mazione missionaria della Chiesa locale in Co- lombia, Italia e Spagna, e specialmente accompa- gnando il cammino delle comunità contadine e a- fro-colombiane in Co- lombia. Ho avuto la fortuna di essere suo compagno nell’équipe di riflessione e lavoro per la formula- zione prima di un nuovo progetto di animazione e di formazione alla mis- sione, e poi di un nuovo progetto di vita e di azio- ne missionaria. Sono stati anni di ricerca e di sperimentazione al- la luce del Concilio, in I- talia dal 1973 al 1978, e poi in Colombia. Più che un compagno per me è stato un maestro, un ve- ro discepolo missionario di Gesù animato dallo Spirito Santo. Ho sem- pre ammirato la sua ca- pacità di «uscire», la © Af MC/ Padre Diamantino Antunes, superiore dell’Imc in Mozambico. © AfMC/Baima 2005/ Padre Salvatore Mura e padre Vincenzo Pellegrino, insieme in Colombia, insieme in Paradiso.

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