Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2016

IL GRANDE IMBROGLIO DELL’ECONOMIA DI P AOLO M OIOLA convErSando con FrancESco GESualdI Il dilemma è angosciante: più crescita economica per vincere la miseria o meno crescita econo- mica per salvare il pianeta? Esiste un modo per coniugare equità e sostenibilità? Secondo Francesco Gesualdi occorre ripartire dal «senso del limite» per passare dall’«econo- mia dei volumi» all’«economia della qualità». Soltanto cambiando il sistema sarà possibile garantire a tutti un’esistenza in cui prevalgano dignità, equità e pace. T op 200. La crescita del potere delle multina- zionali: è il titolo dell’ultima fatica - parliamo di ottobre 2015 - del «Centro nuovo modello di sviluppo» di Vecchiano (Pisa). Assieme a «Sbilanciamoci!», possiamo dire che esso costituisca il think tank italiano per l’altra economia. Fondatore e anima del centro è Francesco Gesualdi, autore di svariati lavori che disvelano gli inganni dell’econo- mia ufficiale, delle multinazionali e dei media che per esse lavorano. Al tempo stesso, accanto all’ana- lisi critica, il Centro elabora proposte concrete per cambiare, iniziando da noi stessi, dai nostri valori, dai nostri comportamenti. È tempo di scegliere tra arricchire i mercanti e la «buona vita» FrancescoGesualdi, stando aimedia principali, la «crisi» si affronta e si supera sempre e soltanto con la «crescita». Crescita degli investimenti, dei consumi, della produttività, della produzione, de- gli indici di Borsa. In Risorsa umana , il suo ultimo libro, lei sostiene che occorra azzerare questo modello della crescita infinita e ripartire, ap- punto, dall’uomo. Abbiamo capito bene? «È arrivato il tempo di chiedersi per chi e per che cosa deve essere organizzata l’economia. Il capitali- smo ha scelto di arricchire i mercanti, in partico- lare i più forti, attraverso la classica operazione a tenaglia che consiste nello spingere i costi di produ- zione sempre più in basso e i ricavi sempre più in alto. Io e molti altri, invece, pensiamo che l’econo- mia debba essere organizzata per permettere alle persone di vivere bene. E poiché “la buona vita” non dipende solo dalla ricchezza materiale, ma an- che da un ambiente salubre, da ritmi di vita sereni, da buone relazioni, dovremmo riscrivere tutto: pre- messe, principi, obiettivi, strategie. Il mercante mira all’accumulazione di denaro e per questo ha fondato l’economia dei volumi: di produzione, di fat- turato, di profitto, di costi. L’economia della per- sona è finalizzata alla felicità, per cui deve fondarsi sulla qualità: della vita, dell’ambiente, del lavoro, della partecipazione». Sotto : Charlie Chaplin in una famosa scena del suo Tempi moderni . Sono cambiati i tempi e la forma, ma non la sostanza. DOSSIER MC RICCHEZZA E POVERTÀ

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