Missioni Consolata - Dicembre 2015

piedi del Monte Roraima al con- fine con il Venezuela. Gli anni Ot- tanta sono stati un periodo di grandi conquiste e fermento per i popoli della Terra Indigena Ra- posa Serra do Sol (Tirss): demar- cazione della terra, mobilitazione della comunità, avvio di attività economiche che sono riuscite a garantire la sovranità alimentare - ricordiamo la campagna Uma vaca para o indio , Una vacca per l’indio - e hanno permesso ai po- poli indigeni di smettere di accet- tare passivamente la posizione di «cittadini di serie B» a cui erano stati relegati e il degrado - alcol, marginalità, povertà diffusa - in cui versavano a causa dell´oppres- sione cui erano sottoposti. Oggi, nelle praterie erbose ai piedi del monte Roraima circa ventottomila capi di bestiame garantiscono la sussistenza agli indios. Già nel 2009, all’indomani della sentenza della Corte Suprema che decretava l’indivisibilità delle terre indigene contro i tentativi di inva- sione dei latifondisti, lo storico leader indigeno Jacir José de Souza parlava delle sfide che le co- munità si trovavano ad affrontare: quelle esterne, con costanti tenta- tivi di invasione accompagnati da atti di violenza contro gli indios, e quelle interne, legate alla nuova generazione di leader che deve consolidare le conquiste della pre- cedente e continuare a motivare le comunità alla valorizzazione del territorio e della cultura. quilombolas (membri dei quilom- bos , comunità nate dagli insedia- menti degli schiavi africani fuggiti dalle piantagioni, anch’esse tito- lari di diritti specifici in materia di demarcazione delle terre). Cunha ha fatto anche staccare la cor- rente, lasciando i manifestanti al buio e senza aria condizionata in una sala senza finestre per tutta la notte. Questo è solo un esempio del clima in cui si colloca la questione indigena. I dati concreti sono an- cora più preoccupanti: secondo la Commissione Pastorale della Terra, negli ultimi dieci anni i po- poli indigeni e le comunità tradi- zionali hanno affrontato 5.771 conflitti e atti di violenza che hanno toccato 4.586 persone, 1.064 minacce di morte per altre, 178 persone hanno subito tenta- tivi di omicidio e 98 sono state as- sassinate. Raposa Serra do Sol, resistere all’invasione Con 1.747.000 ettari di estensione - di cui poco meno di metà ricono- sciuti come terre indigene -, e ventunomila abitanti circa appar- tenenti ai popoli Macuxí, Wa- pixana, Ingaricó, Patamona e Tau- repang suddivisi in 194 comunità, Raposa Serra do Sol si estende ai Lo scorso ottobre, dopo quattro anni di lavori e dibattito, il Cir ha iniziato l’attività di pubblicazione di sette Piani di gestione territo- riale e ambientale delle Terre indi- gene (Pgta), che riguardano anche la Tirss. «È un buon lavoro», ha commentato iI responsabile am- bientale e territoriale Antônio Er- nesto Jeronimo, della comunità di Jacamim, «importante perché la nuova generazione possa dare continuità a questo lavoro iniziato nel 2008, quando cominciammo a discutere su come gestire la no- stra terra, la terra che è la vita dei popoli». Il processo di sistematiz- zazione dei piani che regolano il territorio permetterà e proteg- gerlo, «non lasciando che l’inva- sione riprenda il sopravvento e proteggendo e curando ciò che è nostro». Lo scorso 20 ottobre una rappre- sentanza indigena della Tirss è stata ascoltata nel corso di un’u- dienza alla Commissione intera- mericana dei diritti umani (Cidh) della Organizzazione degli stati americani (Oas) con lo scopo di ottenere informazioni sulla situa- zione attuale dopo le denunce presentate alla Commissione fin dal 2004 sugli abusi, le violazioni della legge e gli atti di violenza contro gli indios che si sono susse- guiti anche dopo la demarcazione, limitando non poco l’effettività dei diritti acquisiti dagli indigeni nel corso di un trentennio. Chiara Giovetti Cooperando…

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