Missioni Consolata - Dicembre 2015

P er le piazze e le strade di Roma, il Concilio si manifestò subito, all’immaginario collet- tivo, con un volto ecumenico, universale, grazie all’avvicendarsi di vescovi prove- nienti da diverse latitudini e di «diversi colori». Quelli latinoamericani non si fecero notare gran- ché, ma quelli asiatici e africani s’imposero all’at- tenzione della gente. La Chiesa mostrava, così, al- meno il suo folclore, non necessariamente la sua missionarietà. In un primo momento, nei dibattiti conciliari, sembrò quasi che il tema della missione non fosse urgente. Esso si trovava già sottinteso nel docu- mento Lumen Gentium sulla natura della Chiesa, pubblicato dallo stesso Concilio nel novembre 1964, e non sembrava esserci la necessità di ren- derlo esplicito. Eppure le perplessità sull’attualità e l’opportunità della missione erano forti e pre- senti in tutta la Chiesa. Non tutti, infatti, vede- vano di buon occhio l’ansia di convertire le per- sone. In più l’opera missionaria era messa in dis- cussione anche dal grande movimento contro il colonialismo, sfociato nell’indipendenza di molti paesi, soprattutto africani. Si pensava che fosse giunto il momento in cui ogni paese program- masse la propria politica e la propria religione. Alcuni rappresentanti delle chiese orientali, poi, erano preoccupati perché la chiesa occidentale sembrava più interessata alle forme organizzative che all’essenza e alle ragioni profonde della mis- sione. Il nome stesso dell’organismo ecclesiale in- caricato di guidare e animare la missione univer- sale, «Propaganda Fide», suscitava dubbi. Quando, grazie alla richiesta di alcuni padri conci- liari, venne presa la decisione di redigere un docu- mento specifico sulla materia, la sua stesura fu travagliata e segnata da diversi rifiuti, al punto che si parlò di una «storia inusitatamente turbo- lenta» del documento. Nonostante ciò, il 7 dicem- bre 1965, al momento della promulgazione, l’ Ad gentes fu il decreto approvato con la maggioranza più larga, con appena 5 voti contrari. Chiesa missionaria e ConCilio VatiCano ii UNDOCUMENTO PIETRAMILIARE DI UNA STORIA INFINITA DI G IANFRANCO T ESTA mai come oggi, nella Chiesa riunita attorno a papa Francesco, si è presa coscienza che l’avveni- mento di cinquanta anni fa, il Concilio Vaticano ii, è vivo e interpella noi tutti a proseguire un cam- mino di cui l’ Ad Gentes , riportando la «missione» nel cuore della Chiesa e ricordando che ogni cri- stiano è per sua natura missionario, è stata non un punto di arrivo, ma un punto di partenza. 46 MC DICEMBRE 2015 © Dufoto 1964

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=