Missioni Consolata - Dicembre 2015

MC ARTICOLI DICEMBRE 2015 MC 29 Il tè di Ceylon è pregiato ma il suo prezzo dipende dal mercato globale L’oro nero dello Sri Lanka I ncontriamo Karuma nella zona delle colline vicino a Ratnapura, dove sono diffuse le piantagioni di tè, coltivazione introdotta nell’isola dagli inglesi durante il periodo coloniale. Karuma lavora per una società di brokeraggio irlandese e fa l’assaggiatore. Ci spiega che quando va a visitare le cooperative dei produttori, deve assaggiare fino a 150 tè in un solo giorno per certificarne la qualità. Lo Sri Lanka è sempre stato un paese determinante per la defini- zione dell’andamento mondiale del prezzo della pre- giata foglia. Non solo ne è il quarto produttore al mondo, ma il famoso Ceylon tea si vende a un prezzo mediamente più elevato per le sue pregiate qualità. A ttualmente però il valore è sceso nella borsa raggiungendo 366 Rupie al chilo (circa 2,20 euro), cifra che non copre i costi di produzione. L’oscillazione è dovuta a vari fattori, tra cui la crisi del petrolio e le violenze nei due principali mercati ai quali vende lo Sri Lanka: Russia e Medio Oriente. Karuma ci spiega che il crollo del prezzo non ha nulla a che vedere con la qualità del prodotto: il tè dello Sri Lanka è ottimo perché si produce principalmente in altura. Oltre i 1.200 metri cresce la qualità più pre- giata, l’ udawatte mentre tra i 600 e i 1.200 metri si coltiva il medawatte e sotto i 600 il yatawatte . Il tè, insieme al cocco e alla gomma, sono i tre principali prodotti di esportazione dello Sri Lanka. Questa col- tivazione dà lavoro a circa un milione di persone, in maggioranza si tratta di donne di origine Tamil del- l’India. I braccianti delle piantagioni ricevono salari molto bassi, vivono in condizioni precarie e sono spesso emarginati. Ermina Martini riva a costare anche 500.000 euro, e solo i candidati che riescono ad avere accesso a credito o risorse, possono permetterselo. Alcuni si indebitano, e una volta eletti sono sotto pressione per pagare i credi- tori, e quindi facili prede della cor- ruzione. Osserviamo alcuni seggi il giorno del voto, sono ubicati in chiese cristiane, in templi buddisti o in edifici in cui vengono insegnati i precetti dell’islam. La gente ci spiega che non sussiste alcun pro- blema ad andare a votare in un luogo che non rispecchia la pro- pria religione. «Viviamo insieme da secoli, e stiamo bene. Sono solo gli estremisti che vogliono far credere il contrario». L’esito delle urne conferma la sconfitta dell’alleanza di Raja- paksa, il quale resta in parla- mento, eletto insieme al figlio e a un fratello, ma senza ambizione a un ruolo nel governo. L’essere deputato comporta l’immunità, che può tornare utile nel caso in cui si concretizzino le accuse di crimini di guerra. A sorpresa, il partito dei Tamil moderati (Tna) ottiene 16 deputati, prevalente- mente eletti nelle province del Nord e dell’Est, e diventa leader dell’opposizione, mentre nessuno dei 150 monaci buddisti candidati del gruppo estremista National Heritage Party è stato eletto. La Monitoraggio elettorale La missione di monitoraggio elet- torale dell’Unione europea, invi- tata dallo Sri Lanka a osservare le elezioni, riporta nella dichiara- zione preliminare segnali incorag- gianti: «Le elezioni sono state am- ministrate in modo trasparente e genuino, la libertà di espressione è stata garantita, malgrado siano di- scutibili le severe restrizioni impo- ste dal Commissario elettorale, dotato di ampi poteri, ai candidati durante la campagna elettorale». Miglioramenti sono anche auspi- cabili riguardo il finanziamento dei candidati, attualmente totalmente deregolamentato e poco traspa- rente. La campagna elettorale ar- # Sopra : pacchetti del famoso Ceylon tea. # A fianco : tè e tisane offerte a una statua del Budda.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=