Missioni Consolata - Novembre 2015

MC ARTICOLI NOVEMBRE 2015 MC 13 scorso. Costituita intorno dal Fronte di liberazione del popolo del Tigray , i guerriglieri che nel 1991 rovesciarono il regime mili- tare di Meghistu Hailé Mariam (1974-91), è al potere da allora. Importante è stata la figura del carismatico primo ministro Meles Zenawi, morto di malattia nel 2012, e intorno al quale il regime ha sviluppato un vero culto della personalità. Tanto che a tre anni di distanza è ancora celebrata la data della sua scomparsa, gli sono consacrati passaggi televi- sivi foto che lo ritraggono restano appese in negozi e uffici. Per sostituirlo, il partito (ma era stato lui a sceglierlo) ha designato Hailemariam Desalegn. Di etnia wolayta del Sud, si distingue dai tigrini, gruppo di Meles, che con- trollano il potere, e per questo, fi- gura più defilata, ma anche di equilibrio tra i diversi popoli. Se nel precedente parlamento, solo uno dei 546 seggi era andato all’opposizione, l’assemblea uscita dalle urne quest’anno è monocolore. Anche i parlamenti regionali vedono solo 21 membri dell’opposizione su un totale di 1987 eletti. Gli osservatori dell’Unione Afri- cana (Ua, che ha sede ad Addis Abeba) hanno qualificato le con- sultazioni come «calme, pacifiche e credibili», che «hanno dato la possibilità al popolo di espri- mersi». Da notare che gli osserva- tori dell’Unione europea e del Carter Centre non sono stati invi- tati, mentre quelli della Ua erano 59 su una popolazione di elettori di oltre 30 milioni. Taye Negussie, professore di so- ciologia all’Università di Addis Abeba ha commentato: «Questo risultato era totalmente atteso, non c’è multipartitismo in Etio- pia». «L’Eprdf vede le elezioni come un’opportunità per coinvolgere la popolazione in un atto di parteci- pazione politica, sebbene non competitiva» scrive Jason Mo- sley, analista dell’istituto indipen- dente di studi strategici Cha- taham House di Londra 4 . L’opposizione è frammentata e molti leader sono in esilio volon- tario perché temono ritorsioni. I principali partiti sono il Forum etiopico unito federale democra- tico , che non è riuscito a creare una piattaforma, Il partito blu (Semawayi) a maggioranza isla- mica e Unità per democrazia e oltre 4 miliardi di dollari e la rea- lizzazione è affidata all’italiana Salini-Impregilo Spa. In Etiopia anche il turismo è in espansione. Grazie alla sua storia millenaria, il paese offre impor- tanti siti storici, culturali e reli- giosi ma anche naturalistici ed et- nografici: città antichissime come Lalibela e Axum (Aksum), parchi naturali e popoli speciali. I visita- tori sono passati da 460mila nel 2010 a 681mila nel 2013. Non a caso, anche grazie alla diploma- zia, il Consiglio europeo per il tu- rismo e il commercio 3 ha scelto proprio l’Etiopia come «migliore destinazione turistica mondiale 2015». Alternanza senza alternativa La coalizione di partiti al potere, il Fronte rivoluzionario democratico del popolo etiopico (Eprdf, sigla inglese), si è confermato ege- mone alle elezioni del 24 maggio # A sinstra : bimbi si contendono l’ac- qua di una fontana pubblica nella periferia rurale di Arba Minch. # Sopra : per le strade di Addis Abeba, cartelloni con il volto del defunto premier Meles Zenawi (2012). © Marco Bello

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