Missioni Consolata - Novembre 2015

ETIOPIA 12 MC NOVEMBRE 2015 Un progetto di cooperazione sull’acqua avvicina Torino e Arba Minch Dalla Mole alle 40 sorgenti A d Arba Minch, lo scorso agosto, è terminato un progetto di cooperazione che ha visto alcune realtà di Torino lavorare insieme a quelle della città etiope per tre anni. Si tratta del progetto Wat- sam ( Water sanitation management ), coordinato dall’associazione Hydroaid, specializzata in forma- zione nel settore gestione delle acque, in collabora- zione con il Politecnico di Torino, Smat (Società me- tropolitana acque Torino), Enas (Ente acque della Sardegna) e l’Ong Cisv. In Arba Minch gli enti coin- volti sono stati la Amtm (municipio), l’Awsse (ge- store dell’acqua potabile della città) e l’università Arba Minch University. «Si tratta di un progetto di capacity building (costru- zione di competenze, ndr ) – ci dice il coordinatore tec- nico, l’ingegner Sergio Galletta di Hydroaid – e con questo termine non si intende solo formazione clas- sica, ma addestramento continuativo, miglioramento degli strumenti moderni e trasferimento di cono- scenze per il loro utilizzo». L’obiettivo principale è stato migliorare la gestione della rete idrica di Arba Minch, attraverso l’aumento di competenze del per- sonale coinvolto. Il progetto è stato finanziato dall’U- nione europea e, in parte, anche dagli altri partner. «S ono molto soddisfatto di questa esperienza» dichiara Shimeles Taddese sindaco di Arba Minch. «Questo progetto ci aiuterà a mo- dernizzare il lavoro nella nostra città. Gli interventi sull’acquedotto ci costringevano a intervenire fisica- mente in loco, adesso abbiamo strumenti per fare i test in modo più moderno e automatico, rispondere ai problemi più rapidamente e garantire un miglior ser- vizio alla gente». Il sindaco ricorda alcune attività: «Prima di tutto è stata fatta formazione, per migliorare le competenze dei nostri funzionari. Poi abbiano fatto diverse espe- rienze di condivisione con colleghi italiani. D’altro lato abbiamo acquisito nuove metodologie nel settore dell’acqua potabile. Anche i leader, come me e gli am- ministratori di zona, hanno beneficiato delle forma- zioni. Un altro risultato importante è stata la messa a punto del piano strategico per la gestione delle acque reflue, che dovrà poi essere implementato». L e tecniche di formazione sono state molteplici: invio di esperti in loco, formazione-scambio di tecnici e funzionari etiopi a Torino, ma anche l’innovativa tecnica dell’ e-learning , l’apprendimento a distanza usando una piattaforma informatica. Per un totale di 154 etiopi formati di cui 16 in Italia. «Pensiamo di aver potenziato lo staff tecnico necessa- rio per la progettazione e la gestione di un acquedotto di una grande città come Arba Minch» conclude l’in- gegner Galletta. Marco Bello tro congressi, diverse infrastrut- ture dell’università (la Arba Minch University è nota in tutto il paese e conta oltre 20.000 stu- denti universitari) e perfino una chiesa ortodossa. Tutti edifici che spiccano per le loro imponenti di- mensioni. Anche la capitale Addis Abeba vive un’esplosione urbanistica senza precedenti. Oltre ai grossi edifici pubblici, orribili condomini prendono il posto delle baracche dei quartieri poveri. Notevoli sono anche le dighe in costruzione: da quelle sul fiume Omo (la Gilgel Gibe III e pianifi- cate le IV e V), molto criticate a li- vello internazionale per il loro im- patto ambientale, alla Grande diga etiopica della Rinascita. Que- sta è un colosso sul Nilo Azzurro che, con la centrale idroelettrica collegata, è previsto produrrà 6.000 Mw di elettricità, la mag- giore di tutta l’Africa. Il costo è di © Marco Bello

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