Missioni Consolata - Maggio 2015

ITalIa di GRAZIA FRANCESCATO foto FONDAZIONE GIROLOMONI C hi guarda le foto di Gino Gi- rolomoni, con la barba bianca e lo sguardo severo ma luminoso, ritto nel suo amato campo di grano, con le spi- ghe in mano, non ha difficoltà a immaginarselo nelle pagine delle sacre scritture. Come colui che guida il suo popolo attraverso il deserto, ispirato da una fede te- nace e sapiente. Così è stata la vita di Gino, padre dell’agricoltura biologica italiana, fondatore del mitico marchio «Alce Nero», paladino di Madre Terra e del mondo contadino in via d’estinzione, studioso della Il COnTadInO dI dIO, I ValOrI della Terra QUASI UN PROFETA Gino Girolomoni nasce in una famiglia conta- dina. Fin da piccolo si scontra con le diffi- coltà della vita. Vede nella civiltà rurale e nella cura della Madre Terra l’unico futuro possibile. Trova l’ener- gia spirituale nelle piante e nella Bibbia. Con la moglie Tullia «inventa» l’agricoltura biologica in Italia. Storia di un grande personaggio, troppo poco conosciuto. Bibbia e tessitore d’incontri tra culture, religioni, fedi diverse. Un percorso straordinario, pur- troppo interrotto da una morte repentina, il 16 marzo 2012. Un cammino che viene esplorato da una bella biografia di Gino, «La terra è la mia preghiera» (Ed. Emi 2014), scritta dal giornalista e ri- cercatore spirituale Massimo Or- landi. Origini «antiche» Tutto comincia nel 1946 in un pic- colo paese delle Marche, Isola del Piano, a una ventina di chilometri dall’aristocratica Urbino. Qui na- sce Gino, da babbo Olindo e mamma Rina, qui cresce insieme alla sorellina Vera e al fratellino Alessio. Qui, sono parole sue, vive

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