Missioni Consolata - Luglio 2014

32 MC LUGLIO 2014 O ggi mi concedo qualche riga di questo arti- colo seduto nella cappella della nostra co- munità di Yeokgok, una delle tante città sa- tellite dell’ hinterland di Seul, capitale della Corea del Sud. Sono le sei e mezza del mattino e at- tendo che arrivino le prime persone che partecipe- ranno alla messa delle 7. Già da almeno un quarto d’ora, come ogni giorno, alcune donne hanno ini- ziato a fare ginnastica aerobica nel giardinetto pub- blico antistante. Si tratta di persone che nel giro di poche ore verranno risucchiate e triturate nel ritmo impressionante della macchina produttiva coreana, ma che non disdegnano la possibilità di perdere un po’ di tempo e un po’ di peso in un’atti- vità fisica che permetterà loro di affrontare gli stress di un difficile quotidiano con energia e be- nessere. Tutte le mattine quelle donne sono lì, a fare palestra. Quante volte mio fratello ha provato a convincermi della necessità di fare lo stesso, lui che da una vita fa e fa fare sport. La sua specialità è scalare rocce, cercando appigli infinitesimali, appoggiando i piedi sull’inesistente. Per far ciò c’è bisogno di energia, forza, ma soprattutto di grande disciplina, cosa che ti aiuta a contemplare il bello in ciò che altri ve- dono soltanto come inutile fatica, fino al punto da diventare un testimonial di questo benessere. Tempo fa avevo l’occasione di passare sovente da- P oche settimane fa, un mio caro confratello portoghese mi comunicava che la madre superiora di un convento di suore contem- plative gli aveva affidato il compito di pre- parare alcune «palestre» che potessero aiutare spiritualmente le sorelle della comunità. Associare però l’età media delle monache nonché agli acciac- chi che non le risparmiano alle «palestre» che le attendevano mi ha fatto pensare che, forse, qual- cosa non andava. Premetto che il confratello por- toghese parla italiano in maniera pressoché per- fetta, ma, pur essendo lui stesso un atleta, qual- cosa mi faceva dubitare del fatto che gli fosse stato chiesto di far fare della ginnastica alle suore, e che piuttosto mi trovavo dinnanzi a uno dei tanti «falsi amici» di cui le nostre lingue neoatine sono ricche. Con il termine «palestra» in portoghese si intende infatti una conferenza e, per estensione al nostro gergo religioso, una breve giornata di ritiro e meditazione spirituale. Ho ripensato a questo piccolo qui pro quo riflet- tendo sul titolo della «pillola» allamaniana di que- sto mese: «Siate forti, virili, energici», tutta roba da palestra, verrebbe da dire. Che il culto del fit- ness , del muscolo scolpito che tanto di moda va in questi giorni, sia proposto dal nostro Fondatore come modello per l’evangelizzatore? Certamente questo non è il caso … o forse sì, almeno in parte. 6. SIATE FORTI, ENERGICI E VIRILI NELL’APOSTOLATO Pillole « Allamano» contro il logorio della vita moderna a cura di Ugo Pozzoli

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