Missioni Consolata - Giugno 2014

# Sotto : il leggio elettronico mostra la foto e la scheda di una vittima. (continua alla pagina 56) piccole e grandi, nitide o meno: sono i ritratti delle vittime della dittatura. Che però (e per for- tuna) non rimangono volti ano- nimi e senza voce. Al centro del balcone è stato infatti posto un leggio elettronico attraverso il quale qualsiasi visitatore può co- noscere nome, cognome e storia di ogni persona ritratta nelle im- magini appese. Lo schermo tattile riproduce la parete con tutte le sue foto e l’e- lenco dei nomi. Scegliamo a caso. Al tocco dello schermo si apre una finestra con la foto ingrandita e le informazioni sulla vittima. Leggiamo qualche storia: «David Silberman Gurovich, 35 anni, in- gegnere, comunista, sparito dal 4 ottobre 1974»; «Eugenia del Car- men Martínez Hernández, 25 anni, operaia tessile, sparita a Santiago il 24 ottobre 1974»; Ida Amelia Vera Alamarza, 30 anni, architetto, membro del Mir 2 , spa- rita il 19 novembre 1974»; «Jorge Humberto Nuñez Canelo, 27 anni, commerciante ambulante, spa- rito a Santiago il 30 settembre 1973»; «Rosa Elena Morales Mo- rales, 46 anni, del partito comuni- sta, sparita 18 agosto 1976 a San- tiago»; «María Cecilia Magnet (Mapu) Ferrero, 27 anni, socio- loga, sposata con il medico argen- tino Guillermo Tamburini (Mir), spariti il 16 luglio 1976 a Buenos Aires». Persone comuni di diversa età, provenienza, condizione so- ciale la cui esistenza fu spezzata dal regime. «Nessuno può ne- gare, disconoscere, minimizzare o banalizzare la tragedia dei diritti umani in Cile. Ci saranno diffe- renti interpretazioni circa le cause della frattura democratica. Ci saranno distinte interpreta- zioni sull’eredità del regime auto- ritario. Però sul costo umano che il Cile pagò, non dovrebbero es- serci divergenze». Sono parole pronunciate da Michelle Bachelet il giorno della posa della prima pietra del museo, nell’ottobre 2008. Al contrario di molti poli- tici, la presidente può parlare con cognizione di causa. Suo padre Al- berto morì in carcere, sua madre e lei stessa passarono per Villa Grimaldi, uno dei principali luoghi di detenzione e tortura del re- gime 3 . Pro e contro La Chiesa cattolica non si oppose - almeno inizialmente - al golpe del generale Pinochet. Troppe erano le paure rispetto all’ideolo- gia socialista di Salvador Allende e troppi i legami tra Vaticano e Stati Uniti. Il generale poi era un cattolico e un devoto alla Ma- CILE 52 MC GIUGNO 2014 • 1973, 11 settembre - 1990, 10marzo Dittatura del generale Augusto Pi- nochet. • 1990, aprile - 1991, febbraio Lavorodella«ComisiónNacional de Verdad y Reconciliación». Il risul- tato finale è l’«Informe Rettig», che sarà giudicato insoddisfacente. • 1992, febbraio - 1994, febbraio Lavorodella«CorporaciónNacional deReparaciónyReconciliación». • 2003, settembre - 2004, novembre Lavoro della «Comisión Nacional sobre Prisión Política y Tortura», nota anche come «Comisión Va- lech», dal nome del suo presidente, mons. Sergio Valech. • 2010, febbraio - 2011, agosto Lavoro della seconda Commis- sione Valech. Nel rapporto finale si riconosce che la dittatura di Pino- chet ha fatto 40.018 vittime e 3.065 personemorte o sparite. • 2010, 11 gennaio Apre a Santiago il «Museo de la Memoria y los Derechos Huma- nos». Diritti umani in Cile Dalla violazione al riscatto

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