Missioni Consolata - Giugno 2014

30 MC GIUGNO 2014 Carlo, lo sai che sei una delle figure più adamantine e originali della Chiesa del XX secolo? Non esageriamo adesso, sai benissimo che in gioventù ne ho combinate di cotte e di crude. Il fatto stesso che fui congedato con disonore per indisciplina e cattiva con- dotta dall’esercito francese la dice lunga sui miei tra- scorsi movimentati. Effettivamente parte della tua vita fu segnata da in- temperanze di non poco conto. La mia giovinezza fu segnata dal fatto che non credevo in nulla e che mi concedevo ogni cosa desiderassi. Ma tutto ciò, paradossalmente, svuotò completamente la mia vita di significato. Una volta congedato, partii come esplora- tore in Marocco allo scopo di illustrare e descrivere zone inesplorate dell’Africa. Fu in quell’occasione che venisti a contatto con la fede islamica professata dagli accompagnatori dei tuoi viaggi e dalla gente di quelle lande sperdute? La fede dei musulmani cominciò a far vacillare le mie lai- che sicurezze tipicamente francesi. Il vedere come quella gente semplice e umile si prostrasse cinque volte al giorno in direzione della Mecca per rendere culto al Dio onnipotente e misericordioso, provocò in me un’ansia di ricerca del senso della vita alla quale forse per troppo tempo non avevo dedicato alcuna attenzione. Fu al tuo ritorno in Francia che la ricerca di Dio trovò il suo compimento. È vero, tornato nella mia patria incominciai con determi- nazione e insistenza a percorrere un cammino che mi avrebbe aiutato a ritrovare la fede. E quella tua ricerca alla fine ebbe buon esito. Sì, nello stesso attimo in cui mi resi conto dell’esistenza di Dio, compresi che non potevo fare altro che vivere per Lui, con Lui e soprattutto come Lui! Si può dire che la mia vocazione religiosa risale al momento stesso in cui in me scoccò la scintilla della fede. Sei stato aiutato da qualcuno nel tuo cammino? Sono grato a padre Henri Huvelin che mi accompagnò passo dopo passo nella mia faticosa ricerca diventando un prezioso direttore spirituale. Da lui mi confessai dopo tanto tempo e su suo consiglio decisi di recarmi nel 1888 in Terra Santa per visitare i luoghi dove aveva vissuto Gesù. a cura di Mario Bandera 4 chiacchiere con... 22. CARLO DI GESÙ (CHARLES DE FOUCAULD) Charles De Foucauld nacque il 15 settembre 1858 a Strasburgo in Francia, visse una giovinezza scapestrata, l’unica cosa che lo interessava era divertirsi. Intraprese la carriera militare ma dopo pochi anni fu congedato per indisciplina aggravata da cattiva condotta, un marchio diso- norevole che lo lasciò completamente indiffe- rente. Incominciò a viaggiare e da audace esplo- ratore si addentrò in una zona sconosciuta del Marocco ricavandone notizie interessanti che gli meritarono una medaglia d’oro dalla Società di Geografia di Parigi. Toccato dalla fede profonda di alcuni musulmani conosciuti in Africa, al suo ritorno in Francia ebbe una profonda crisi che lo portò a riavvicinarsi alla fede cristiana deci- dendo di «vivere solo per Dio»; la sua fu una con- versione sconvolgente che gli cambiò radical- mente la vita. Entrò in un monastero trappista e dopo alcuni anni si recò in Terra Santa per vi- vervi come Gesù in povertà e nascondimento. Fece gli studi di teologia, al termine dei quali fu ordinato sacerdote e ottenne di stabilirsi a Ta- manrasset, un’oasi sperduta nel cuore del de- serto del Sahara, ove trascorse tredici anni dedi- candosi totalmente alla preghiera e all’ospitalità dei viaggiatori che vi facevano sosta. Durante la sua permanenza in quell’ambiente, realizzò un aggiornatissimo dizionario francese - tamashek (la lingua dei tuareg), in uso ancora oggi.

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