Missioni Consolata - Giugno 2014

economico in contesti social strut- turati». Anche le attività produttive si stanno ridisegnando in rete, men- tre il declino della grande indu- stria sembra inesorabile, nascono nuove forme di artigianato indivi- duale grazie a tecnologie come le stampanti a 3D che permettono di «stampare» oggetti reali in qua- lunque parte del pianeta a partire da file di progettazione multidi- mensionale. Il che apre anche nuovi orizzonti per i paesi poveri, dalla «stampa» di protesi medi- che in zone remote (progetti già avviati in Sud Sudan e Kenya) a quella di pezzi di ricambio, at- trezzi agricoli e ogni genere di og- getti, anche organici (sono già stati stampati in 3D interi aerei, case, pistole, cibo fino agli organi umani ricavati da staminali). Pericoli reali Tutto bene dunque? Non proprio. Ce lo illustra la storia di Sweetie, una bambina «virtuale» realizzata da Terres des Hommes Olanda , utilizzata come esca per studiare il fenomeno pedofilia via web. Ri- porta il sito www.today.it : «In po- chi mesi più di 20 mila utenti da tutto il mondo le hanno chiesto prestazioni sessuali on line. Swee- tie si presentava come una bam- bina filippina di dieci anni e gli utenti in cambio di denaro le chie- devano delle prestazioni sessuali tramite la webcam . Mille di questi sono stati identificati mentre si collegavano via chat. Le registra- zioni video delle conversazioni sono state consegnate all’Inter- pol. I risultati dello studio hanno portato l’associazione per i diritti dei minori a lanciare un allarme nei confronti di un fenomeno an- cora poco conosciuto, quello del turismo sessuale minorile via webcam, noto anche come Wcst ( Webcam child sex tourism ). [...] Secondo Raffaele K. Salinari, pre- sidente di Terre des Hommes que- st’esperimento “è la dimostra- zione di come pedofili e sfrutta- tori di bambini possano agire indi- sturbati nella rete, ma anche di come sia facile rintracciarli”». E Terres des Hommes assieme ad Avaaz.org (noto sito di petizioni online) hanno lanciato una rac- colta firme per fare pressione sui governi di tutto il mondo in tema di lotta contro il turismo sessuale minorile tramite webcam ». Il caso di Sweete apre un ampio spazio di riflessione sulla doppia faccia del web, se è un luogo che permette nuove forme di coinvol- gimento, protagonismo e azione sociale, ugualmente apre la porta a nuove insidie, distorsioni rela- zionali non solo di natura ses- suale. Come ricorda ancora il Papa nel suo messaggio: «La velo- cità dell’informazione supera la nostra capacità di riflessione e giudizio e non permette un’e- spressione di sé misurata e cor- retta. L’ambiente comunicativo può aiutarci a crescere o, al con- trario, a disorientarci. Il desiderio di connessione digitale può finire per isolarci dal nostro prossimo, da chi ci sta più vicino». Disintossicarsi dal web È emblematico il fatto che nel 2010 sia stato aperto all’ospedale Molinette di Torino il primo centro per la «disintossicazione da Inter- net» per videodipendenti cronici da giochi e social network. «Le nuove dipendenze - spiega il pro- fessor Donato Munno, responsa- bile del centro, intervistato da La Stampa - sono quelle senza droga. Il rischio è il distacco dalla realtà: tra i casi segnalati, ci sono quelli di persone che arrivano tardi al la- voro perché non riescono a spe- gnere il computer attraverso il quale dialogano a distanza. Op- pure uomini e donne che soffrono di deprivazione del sonno, che svi- luppano un isolamento dal resto della famiglia, figli compresi». Dietro la dipendenza da Internet, come dietro la dipendenza da ogni droga, stanno il disagio esi- stenziale ma anche enormi inte- ressi economici. Per dare un’idea secondo i dati di Socialnomics nel 2013 i giocatori online nel mondo hanno comprato prodotti virtuali per 6 miliardi di dollari, più del doppio dei 2,5 miliardi di dollari di prodotti reali (popcorn, patatine, ecc.) consumati dagli spettatori dei cinema. Un mercato iper mi- liardario e in piena espansione spinge in tutti i modi le persone a vivere vite parallele in rete. mento di volontari che alimentino il passaparola, mettano una firma o promuovano il messaggio di una non profit o di un politico «met- tendoci la faccia». Tuttavia la di- stinzione tra i due si fa sempre più sfumata e spesso una mobilita- zione online ottiene risultati of- fline. Come l’Ong Cefa di Bologna, che ha realizzato una pagina Facebook del suo progetto «Africa Milk project» per la realizzazione di una latteria in Tanzania, da quat- tro anni racconta passo passo il progetto pubblicando foto, video, testimonianze, raccontando suc- cessi ma anche difficoltà e falli- menti. Ha raccolto quasi 10 mila fan e attraverso Facebook ha tro- vato nuovi volontari e partenariati per il progetto, ha realizzato una marcia di solidarietà e raccolto fondi. Relazioni virtuali Ma la rete non cambia solo le ti- pologie di comunicazione, cambia le nostre relazioni (una coppia su cinque oggi si conosce in rete) e cambia anche l’economia. Nel web sociale il valore econo- mico si produce attraverso la con- divisione. L’esplosione della cosid- detta «sharing economy» ha visto nascere centinaia di piattaforme per la condivisione del sapere, come «Insegnalo» che permette di seguire e impartire video le- zioni su vari argomenti, oppure « Neighborgood » per lo scambio di attrezzi utili tra vicini di casa o ScambioCasa, Couchsurfing e mille altri. L’interessantissimo libro di Ma- rina Gorbi « The Nature of the Fu- ture » sintetizza con due neologi- smi il prossimo futuro. Il primo è « amplified individual »: indica la natura dell’essere umano «ampli- ficato» dalla tecnologia, dall’intel- ligenza collettiva e dall’apparte- nenza a innumerevoli reti sociali. Il secondo è « socialstructing »: la creazione di una economia fon- data sui valori personali e relazio- nali, in cui i social network sono di fatto la struttura portante. Dice la Gorbi: «Nel futuro pros- simo gli individui amplificati dal- l’ubiquità della tecnologia costrui- ranno senso esistenziale e valore COMUNICAZIONI 12 MC GIUGNO 2014

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