Missioni Consolata - Dicembre 2013

parla e invita a «ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo e quelle della terra» (Ef 1, 9- 10). I cristiani sono un segno del Regno; per esserlo vale non ciò che si fa o si possiede, ma ciò che si è, ciò che sono io per me e per gli altri. Nell’essere non solo per me, ma anche per altre persone, io scopro una nuova identità. Non è facile, richiede fedeltà. DIALOGO E RISPETTO Il mondo che cambia porta con sé anche molti cambiamenti nella vita religiosa, e per conseguenza nel nostro cristianesimo. Per prima cosa è inevitabile il con- fronto con altre religioni: scontro o dialogo? I cristiani sono invitati a scegliere il dialogo, pensando alla storia religiosa dell’Europa e del mondo intero che ha interpre- tato e vissuto questo incontro come lotta e guerra di religione, per far prevalere il proprio Dio, che è poi il Dio di tutti. È comun- que inevitabile il confronto con una, due, tre e tante altre reli- gioni o pseudo-religioni, presenti nel nostro mondo. Questo spiega i diversi cambiamenti di fede e religione che si verificano anche in Italia e l’innalzamento di templi di religioni diverse da quella che riteniamo la «nostra», come quelli dell’Islam (le moschee). Il relativismo di cui parlava Bene- detto XVI contagia ormai non po- che coscienze, sempre più spae- sate nell’attuale clima d’incer- tezza morale, economica e cultu- rale. Il rischio è che questo clima porti a ritenere che non ci sia più nulla di valido nella nostra esi- stenza umana e religiosa, o, al- l’opposto, a guardare alla dimen- sione religiosa come a un rifugio con la conseguenza di una vita spirituale intimistica, al limite dell’integralismo. Ci rifugiamo in chiesa di fronte a questo nostro mondo che non capiamo più, che ci travolge e ci spaventa. DOMANDE NUOVE Si aprono domande nuove che nessuno può ignorare, domande esistenziali, che nascono dall’e- sperienza dell’uomo e che recla- mano risposte. Come per esem- pio quella della evoluzione umana, della sua complessità e del suo rapporto con la creazione biblica. L’uomo, «una scimmia nuda», l’uomo, «una scimmia in- telligente». Definizioni come que- ste lasciano spazio a tutto quanto si vuole nel campo della vita e del suo valore, della biologia e della scienza: vecchiaia, clonazione, eutanasia, donazioni di organi... Nel 2012 in Belgio ci sono stati 1492 casi di eutanasia. La ten- denza a livellare l’uomo al piano animale o a elevare la scimmia a quello umano è ricorrente, e se- condo alcuni troverebbe supporto nella teoria dell’evoluzione. Certo, la religiosità e la spiritua- lità dell’uomo non sono misura- bili con metodi empirici o scienti- fici. Inoltre la cultura assume una grande importanza nel rapporto dell’uomo con l’ambiente. Me- diante la cultura l’uomo è in grado di modificarlo, di trasfor- marlo per renderlo adatto alle sue necessità, ma anche per di- struggerlo. Non mancano scien- ziati che ritengono il pensiero un puro prodotto dell’attività cere- brale. Un pensiero e la coscienza si possono misurare e come? Anche il rito viene ritenuto il lato debole della fede. Per questo il rito, la messa domenicale, può essere tranquillamente trala- sciato come un involucro ingom- brante. Non si riconosce più nel rito un momento incisivo della propria fede. Svincolato dal fon- damento della fede, il rito è al massimo un fattore ornamentale e non offre i veri contenuti della fede, come è per esempio la cele- brazione della messa domeni- cale. La celebrazione domenicale 68 MC DICEMBRE 2013 ITALIA # Modi nuovi e antichi di mostrare il volto di Dio: «Colorare il mondo di gioia» con i bambini ( qui sopra ); Caritas e San Vincenzo ( a destra uno dei tanti magazzini) per far fronte alle nuove povertà; e «piazza la missione» a Torino per comuni- care fraternità ( sopra a sinistra ).

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