Missioni Consolata - Dicembre 2013

M onsignor Philippe Oue- draogo è arcivescovo di Ouagadougou dal 2010. Fin dal 1996 è stato ve- scovo di Ouahigouya, città nel Nord, a grande maggioranza isla- mica. Lo incontriamo nel salone dell’arcivescovado, proprio men- tre nelle strade della capitale si festeggia la vittoria calcistica del Burkina Faso sull’Algeria. BURKINA FASO Testo e foto di MARCO BELLO PARLA MONSIGNOR PHILIPPE OUEDRAOGO PASTORI: NON MOLLATE IL GREGGE Dalle stragi di Lampedusa all’integralismo islamico in Africa. Dalla crisi di valori nella società burkinabè alle sfide della sua Chiesa. Dall’impegno dei cattolici in politica alla formazione delle coscienze. Colloquio con l’arcivescovo metropolitano di Ouagadougou. Monsignor Ouedraogo, come legge il dramma di Lampedusa? «Oggi se si parla di Africa in Eu- ropa si parla di Lampedusa. Un giornalista ha confrontato le mi- gliaia di africani periti nell’Atlan- tico a causa della tratta degli schiavi con i morti della migra- zione dall’Africa all’Europa. Forse è un po’ forzato come paragone. Le motivazioni non sono le stesse e la situazione neppure. Il Papa ha denunciato la mondia- lizzazione dell’indifferenza. In questo l’Europa è colpevole e ha anche delle responsabilità: la co- lonizzazione, poi le indipendenze. Ora siamo in una situazione cata- strofica di povertà, di insicurezza a causa delle guerre, e tutto que- sto contribuisce a far partire le # Mons. Philippe Ouedraogo, arcive- scovo di Ouagadougou.

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