Missioni Consolata - Dicembre 2013

VITTIME E RESTITUZIONE DELLA TERRA La seconda legge, la Ley de víctimas y restitución de tierras , entrata in vigore il 1 gennaio 2012, ancor prima di dare soddisfazione ai diritti delle vittime, dà compimento a quello che è uno degli obiettivi pri- mari della giustizia riparativa, ovvero il riconosci- mento della voce delle vittime. Per la prima volta in 60 anni il governo ha riconosciuto l’esistenza di un conflitto armato interno, e dunque l’esistenza di mi- lioni di vittime di soprusi da parte delle varie fazioni. Il governo ha capito che la fuoriuscita dal conflitto non si ottiene solo con lo smantellamento dei gruppi armati, ma anche e soprattutto attraverso l’atten- zione dedicata alle loro vittime. La Ley de víctimas y restitución de tierras , dunque, si pone come finalità principale la ricostruzione del tes- suto sociale e della fiducia reciproca, e quindi la ricon- ciliazione nazionale. Prevede la creazione di un pro- gramma che punti alla riparazione integrale delle vio- lazioni subite dalle vittime, inglobando anche le inizia- tive già presenti: la restituzione, l’indennizzo, la riabili- tazione. A livello collettivo la riparazione avverrà tra- mite il riconoscimento pubblico delle responsabilità dello stato, atti commemorativi e iniziative simboliche rivolte alla comunità. Mentre l’intento di restituire 4 milioni di ettari di terra illegalmente usurpati, e di av- viare programmi che agevolino il ritorno alle terre in totale sicurezza è a dir poco ambizioso. Così come l’in- tento di aiutare le vittime a costruirsi un’alternativa di vita attuando programmi per la creazione di posti di lavoro, sia in ambiente rurale che urbano, e avviando le vittime senza titoli di studio a corsi di formazione per imparare un mestiere. PRESERVARE LA MEMORIA Interessanti, in ottica di giustizia riparativa, sono in- fine le iniziative della società civile nazionale e inter- nazionale: il sostegno alle vittime e alle loro voci, l’impegno a mantenere viva la memoria del conflitto perché non venga dispersa, le campagne di sensibi- lizzazione. Numerosi sono infatti i reports scritti al fine di ricostruire e preservare la memoria storica del conflitto, perché il popolo colombiano conosca quanto è successo per più di mezzo secolo nel suo paese e si impegni per la pace. In questo filone possono rientrare le molte iniziative che nascono dal basso: dalle piccole comunità in cui le vittime si riuniscono e si danno forza a vicenda in gruppi di auto mutuo aiuto, alla costruzione di musei della memoria. O, ancora, piantare un albero in ri- cordo dei cari uccisi dal conflitto, partecipare a labo- ratori in cui rielaborare il lutto o semplicemente rico- minciare a pensarsi come persone utili. Carolina Bedoya Maya MC GIUSTIZIA RIPARATIVA Salòn del nunca màs (Sala del mai più) a Granada, dipar- timento di Antioquia. Il paese, devastato a fine 2000 da un massacro a opera di paramilitari e successivamente da un’autobomba della guerriglia, ha subito uno sfolla- mento forzato. Dei 19.500 abitanti, oggi ne rimangono 9.800. Nel Salòn è presente un quaderno per ogni vittima su cui scrivono famigliari e amici. BIBLIOGRAFIA - G. Colombo, Il perdono responsabile , Ponte alle grazie, Mi- lano 2011; - C. Mazzucato, Appunti per una teoria ‘dignitosa’ del diritto pe- nale a partire dalla restorative justice, in Dignità e diritto. Pro- spettive interdisciplinari , Libellula edizioni, Tricase (Le) 2010; - D. Garland, La cultura del controllo (2001), Il Saggiatore, Mi- lano 2004; - E. Wiesnet, Pena e retribuzione: la riconciliazione tradita (1960), Giuffrè, Milano 1987; - M. Foucault, Sorvegliare e punire (1975), Einaudi, Torino 1993; - I. Marchetti e C. Mazzucato, La pena in «castigo». Un’analisi critica su regole e sanzioni , Vita e Pensiero, Milano 2006; - G. Mannozzi, La giustizia senza spada , Giuffrè, Milano 2004; - P. Massaro, Dalla punizione alla riparazione , Franco Angeli, Milano 2012; - Pena, riparazione e riconciliazione , Atti del convegno di studi. Como 2005, Insubria University Press, Varese 2007; - Howard Zehr, Changing Lenses. A New Focus for Crime and Justice , Herald Press, Scottsdale, 1990; - C. M. Martini, G. Zagrebelsky, La domanda di giustizia , Ei- naudi, Torino 2003. - FILM: One Day After Peace , di Erez Laufer e Miri Laufer, Israele-Sudafrica 2012. HANNO CONTRIBUITO A QUESTO DOSSIER A NNALISA Z AMBURLINI Dottoranda in Sociologia e metodologia della ricerca sociale presso l’Università Cattolica di Milano. Nel 2010 si è laureata con una tesi dal titolo «Il Parents Circle - Families Forum israelo palestinese, un’esperienza di giustizia riparativa?». C AROLINA B EDOYA M AYA Dottoressa in Scienze politiche e relazioni internazionali e in Scienze per il lavoro sociale e per le politiche di welfare con una tesi dal titolo «Colombia: tentativi di porre fine al conflitto tra Transitional Justice e Restorative justice ». G HERARDO C OLOMBO Pubblico ministero presso la Procura di Milano dal 1989 al 2005, poi giudice di Cassazione, ha lasciato la magistratura nel 2007. È oggi presidente della casa editrice Garzanti. C LAUDIA M AZZUCATO Docente di Diritto penale e penale minorile all’Università Cat- tolica. È stata co-fondatrice dell’Ufficio per la Mediazione pe- nale di Milano. Dal 2002 partecipa a vari progetti di ricerca e programmi di formazione nazionali e internazionali sulla giu- stizia riparativa. G IANFRANCO T ESTA Missionario della Consolata, ha prestato il suo servizio missio- nario in diversi contesti dell’America Latina. Attualmente è impegnato in Italia. C OORDINAMENTO EDITORIALE L UCA L ORUSSO , redattore di MC .

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