Missioni Consolata - Dicembre 2013

la politica penale verso il minimo ricorso alla carce- razione». Purtroppo in quei giorni si è parlato quasi esclusivamente, e in forma spesso oppositiva e stru- mentale, delle «misure d’emergenza» (indulto e am- nistia), e non del fatto che gran parte del problema del sovraffollamento delle carceri dipende dalle scri- teriate politiche iper-carcerarie degli ultimi anni che, ancora oggi, fanno andare in galera molte persone non pericolose. DI GIUSTIZIA, E NON DI CARCERI In questo dossier parleremo di giustizia senza met- tere il fuoco dell’attenzione sul tema delle carceri, nonostante la sua grande importanza e la sua ur- genza. Riteniamo infatti fondamentale una rifles- sione più ampia, che non dia per scontato che la parte più importante del «fare giustizia» sia la puni- zione, che provi a mettere in dubbio l’idea di poter «educare al bene attraverso il male» (rieducare, riso- cializzare un «delinquente» attraverso la sofferenza dell’esclusione, della carcerazione). INTRODUZIONE QUANDO AL CENTRO C’È LA PERSONA DI L UCA L ORUSSO Venti pagine di dossier per parlare poco di carceri (nonostante nel mondo siano ben 10,1 milioni le persone detenute 1 ) e molto di giustizia e dignità. In cerca di risposte alla domanda che da millenni assilla l’uomo: «Come rispondere a un delitto senza commettere un altro delitto?». 34 MC DICEMBRE 2013 N ormalmente, quando si parla di giusti- zia, la prima immagine che viene in mente è quella del carcere. I mass me- dia in genere affrontano il tema «giusti- zia» contando gli anni «dati» al colpe- vole di turno. egli ultimi mesi si è parlato molto di carceri: a mag- gio 2014 l’Italia verrà sanzionata dall’Europa se nel frattempo non rimedierà alle condizioni disumane in cui vivono quasi 65mila persone, stipate in centri de- tentivi che possono ospitarne 47mila. Il nostro paese è stato condannato dalla Corte di Strasburgo (quella che nel Consiglio d’Europa vigila sui diritti umani) per violazione grave e sistematica del divieto di trat- tamenti inumani e degradanti, divieto legato diretta- mente al diritto alla vita. Per scuotere il Parlamento dall’inerzia, il presidente Napolitano, per la prima volta in 7 anni, l’8 ottobre scorso, ha inviato alle Ca- mere un messaggio nel quale uno dei passaggi più importanti era l’invito a «ricorrere il più possibile alle misure alternative alla detenzione e a riorientare OSSIER © Af MC/G Testa 2006

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