Missioni Consolata - Dicembre 2013

DICEMBRE 2013 MC 19 MC ARTICOLI # In queste pagine: immagini della vita intorno al lago Mweru. Il giovane Chisela mo- stra la sua preda. Le commer- cianti prendono d’assalto le barche dei pescatori. Pesce secco e un banco al mercato. Alcune imbarcazioni utilizzate per la persca sul Mweru. pio di co-gestione della pesca e promuovere attività alternative per i pescatori, in particolare l’ac- quacoltura: «Il pesce fa parte della dieta locale, la domanda di questo prodotto è superiore al- l’offerta disponibile, e per questo la pesca di allevamento ha poten- ziali enormi. Però occorre appog- gio tecnico, e un credito iniziale per avviare l’attività. Ci sono già oltre 2.000 vasche di allevamento nella regione, ma la produttività è bassa e poco redditizia, specie per il costo degli alimenti da dare ai pesci. Stiamo portando avanti il principio di allevamento inte- grato, ovvero associare all’acqua- coltura, la produzione agricola e l’allevamento di polli, galline e maiali, perché gli scarti animali e vegetali sono un ottimo alimento per i pesci. Ma ci va del tempo per avere risultati, e i cinesi sono già dietro l’angolo con i loro pesci surgelati, pronti a invadere il mercato». Attualmente infatti si calcola che l’80% del pesce consumato in Zambia sia importato da Cina e Zimbabwe. In Cina la pesca d’al- levamento è sussidiata e i prezzi sono più competitivi, mentre in Zambia l’acquacultura è ancora molto disorganizzata, non benefi- cia di economie di scala e non ri- ceve sufficiente supporto dalle politiche governative. L’agricol- tura è sempre stata sussidiata dallo stato, attraverso la distribu- zione di fertilizzanti e l’acquisto del mais a un prezzo sovvenzio- nato, invece la pesca e l’alleva- mento non hanno beneficiato di analoghi incentivi. COMMERCIO AL FEMMINILE Se la pesca sul lago Mweru è atti- vità principalmente maschile, la commercializzazione dei pesci è riservata alle donne. Si riuniscono all’alba sulle rive del lago e aspet- tano, armate di bacinelle, l’arrivo delle piccole barche sgangherate dei pescatori, che sono letteral- modo per riuscire a sopravvivere. I metodi più diffusi sono l’utilizzo di reti molto fini, come le zanza- riere, per riuscire a catturare i pesci anche di piccola taglia, ma si ricorre anche a esplosivi rudi- mentali e al veleno chiamato lo- calmente ububa . Di notte nel lago si possono vedere delle tenui luci galleggianti: sono i pescatori che cercano di scappare ai controlli. Il dottor Abila, esperto di risorse ittiche che lavora nella Provincia di Luapula per fornire assistenza tecnica al ministero dell’Agricol- tura e Allevamento, è convinto che occorra insistere sul princi-

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