Missioni Consolata - Giugno 2013

AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT © melissanopensieriliberi blogspot it di Dio. Il «Cantico delle Crea- ture», composto quando aveva ormai perso l’uso della vista, è la testimonianza più bella non solo dell’amore per la natura, ma anche della capacità di sen- tirsi parte integrante della Creazione e in armonia persino con «sora nostra morte corpo- rale». Canto: Fratello sole, sorella luna (o Laudato sii, Signore mio). Guida: La nostra storia è carat- terizzata dalla distruzione del giardino originario. Abbiamo voluto sentirci padroni assoluti anziché umili amministratori e non ci siamo resi conto che ogni gesto contro la creazione è anche contro il suo Creatore. Lettore 1: «Quando l’ultimo al- bero sarà stato abbattuto, l’ul- timo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il de- naro…». ( Condottiero nativo americano, Piede di Corvo, agli inglesi ) Lettore 2: Il problema della di- fesa della natura è diventato ormai di pubblico dominio. La terra è malata dell’uomo. In cambio, essa minaccia la nostra salute. Se continuiamo in mille modi a sfruttarla e a inquinarla, ci ucciderà […]. È dal grembo della terra che Dio ci ha tratti. Essa è la nostra comune madre. Mentre certi popoli e tribù che noi riteniamo appena civilizzati non lo dimenticano un solo istante, noi, non di rado, lo ab- biamo dimenticato […]. Privato della comunione con la terra, nessun uomo potrebbe vivere e svilupparsi […]. Siamo chiamati a sviluppare in tutti una pro- fonda coscienza di questa re- sponsabilità […], alcuni hanno sfruttato la terra per la loro feli- cità, condannando molti altri alla malattia e ad una morte prematura […]. La terra quando non viene rispettata e usata in modo ragionevole, si ammala e deperisce. Usurata, essa usura l’uomo. Malata, diventa conta- giosa […]. Ancora una volta, a soffrirne sono stati anzitutto i poveri, ma ora l’inquinamento si è esteso senza eccezione […]. Per i cristiani l’universo è il primo luogo di incontro con il Padre Creatore che da sempre vuole far partecipare tutti i suoi figli al completamento della sua creazione. ( M. Quoist ) Tutti: Grazie, Signore, per avermi aperto gli occhi! Consi- deravo l’ecologia una nuova moda, per difendere i miei inte- ressi. Ora ho ritrovato la terra che Tu ci hai donato come una madre da amare. Tu ci hai for- mati dalla sua argilla e hai vo- luto che da essa ci nutrissimo; ce l’hai affidata, perché cresca sempre viva e bella e possa ac- cogliere e nutrire i nostri figli, fino alla fine dei tempi. L’avevo persa di vista, credevo di po- terne fare a meno. Signore, ecco che finalmente la ritrovo, ma la scopro malata, ferita, sfi- nita […]. Tu ce l’avevi donata e noi l’abbiamo imprigionata fra le nostre avide mani. Malata e contagiosa, ci contagia. Pren- derò le sue difese, Signore, dal momento che manca di braccia e non ha voce. Assieme ai miei fratelli, mi batterò per lei, cure- remo le sue ferite, restituen- dole la salute e facendola cre- scere. E l’ameremo. E le resti- tuiremo la vita. ( M. Quoist ) Guida: Custodire il creato come custodia del cuore, con la capa- cità di costruire un cuore amato, sereno, senza invidia, senza gelosia. …Il Papa ha par- lato dell’esperienza del creato in modo inedito, perché è nel creato che ha inserito la vita, la famiglia e, soprattutto, i poveri, c’è una custodia del creato che diventa custodia del mondo. ( mons. G. Bregantini ) Canto finale Dorella Lodeserto

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