Missioni Consolata - Giugno 2013

DAI LETTORI Cari mission@ri GIUGNO 2013 MC 5 Sono sicuro che p. Co- lusso, dal cielo, esulta con tutti noi. Bruno Bardelli Castellarano, 15/04/2013 PRECISAZIONE Caro direttore, mi per- metta una piccola preci- sazione circa un dettaglio riguardante il dossier «Missione di carta» mar- zo 2013 apparso sulla sua pregiata rivista che leggo con tanto piacere. La pre- cisazione riguarda l’arti- colo di Lorenzo Fazzini, in chiusura di dossier. Di don Luigi Bonomi si dice che era «uno dei preti mazziani rimasti prigio- nieri del Mahdi in Sudan». Don Bonomi non era un mazziano, ma un sacer- dote diocesano veronese reclutato da mons. Danie- le Comboni per il Sudan nel 1874. Alla morte di don Nicola Mazza (2 ago- sto 1865), il suo succes- sore don Gioacchino Tom- ba non si sentì di conti- nuare l’impegno del suo istituto per la missione a- fricana e a Comboni non restò che continuare il suo progetto con l’aiuto di missionari reclutati tra sacerdoti diocesani e altri vari. Uno di questi fu an- che don Luigi Bonomi, che divenne membro del- l’istituto fondato dal Com- boni stesso nel 1867. P. Giuliano Chisté Verona,10/04/2013 MICHELE DE MICHELIS Nasce a Nichelino (To) il 06/12/39. In tenera età perde la mamma e vive con la sorella poco più grande e il padre. Dopo la scuola media studia dai Salesiani per diventare ti- pografo e, finita la scuola, inizia subito il lavoro in ti- pografia. All’inizio degli anni ‘60 il padre viene tra- sferito a Biella per lavoro, ma Michele sceglie di ri- manere a Torino perché ama la sua città e le mon- tagne. Alcuni anni dopo i- nizia la sua avventura con le missioni, lavora a Mani Tese, collaborando con il cuore e le mani; la sua di- sponibilità per la realiz- zazione degli ideali del Movimento, e verso gli a- mici, è totale. Con gli anni matura la decisione di andare in Africa, con i missionari della Consola- ta, dove mette a disposi- zione la sua professiona- lità. Rimane due anni in Kenya. Rientrato in Italia, riprende la sua vita da single e trova lavoro come custode nel seminario di Via XX Settembre dove svolge il suo servizio con grande umanità fino al- l’età di 71 anni. Nella sua piena disponibilità verso il prossimo, i poveri e i bi- sognosi per anni presta servizio al Sermig. Muore a Torino il 16 marzo 2013. Michele, che hai amato la natura e la montagna, che hai sempre tenuto presente e vissuto i valori dell’amicizia, sarai sem- pre nei nostri cuori. Gli Amici con p. Giordano Rigamonti, 16/04/2013 FESTA PER ROLANDO RIVI Nel 68° dell’uccisione del Servo di Dio Rolando Rivi, il 13 aprile, alle 18,00, nel Duomo di Modena, l’arci- vescovo Antonio Lanfran- chi ha dato l’atteso an- nuncio della promulga- zione del decreto della Congregazione della Cau- se dei santi che ne rico- nosce il martirio avvenuto nel 1945, quando Rivi a- veva solo 14 anni. La vita di Rolando è lega- ta alla chiesa di San Va- lentino di Castellarano (Modena), dove i missio- nari della Consolata sono stati fino al 2011. P. Co- lusso Giovanni (1915- 2007), parroco per molti anni e ivi sepolto, è stato uno dei principali promo- tori della causa di beatifi- cazione del martire e una concausa del miracolo a lui attribuito, come rac- conta Emilio Bonicelli, autore del libro «Il san- gue e l’amore» sulla sto- ria di Rivi, in un articolo del settembre 2012 su www.tempi.it . «Sono rimasto folgorato dalla storia di questo piccolo ragazzo, profon- damente innamorato di Gesù e trasformato da questo amore, su cui a- veva progettato la sua in- tera esistenza. E per tale amore è stato seque- strato, torturato e ucciso da uomini accecati dall’i- deologia. Quando ho “in- contrato” Rolando vivevo una vicenda personale molto difficile. Ero da poco tornato al lavoro dopo una lunga convale- scenza seguita a un tra- pianto di midollo osseo per curare una leucemia. Allo stesso modo, un bambino inglese era guarito da questo cancro ma attraverso una gra- zia. Sotto il suo cuscino, un amico aveva posto u- na ciocca di capelli di Rolando, intriso del san- gue del martirio. Come ha fatto una ciocca di capelli di Rolando Rivi a finire in Inghilterra? Un giovane di origine in- diana, che aveva studiato a Roma e completato i suoi studi in Inghilterra, dove guidava un gruppo di preghiera, era stato accolto da una famiglia di amici protestanti. Ri- mase colpito da un arti- colo dell’Osservatore ro- mano, che parlava pro- prio di Rolando. Il giovane si mise in con- tatto con padre Colusso, parroco di San Valentino dove Rolando è sepolto e venerato. Il figlio più pic- colo di quegli amici pro- testanti si era ammalato di leucemia e il giovane chiese al prete una reli- quia per poter chiedere l’intercessione di Rolan- do. Padre Colusso gli spedì la ciocca di capelli. Al termine di una novena di preghiera, il bambino stava bene». Ora finalmente, dopo sessant’anni, il silenzio su Rolando è finito e sarà dichiarato beato. redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com

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