Missioni Consolata - Giugno 2013

N ato nel Sud Est della Francia nel 1825, Charles Allemand Lavigerie fu un bril- lante studente nel seminario maggiore e poi in quello dei Carmelitani a Parigi. Giovane prete, diresse con entusiasmo straordinario l’Opera delle Scuole d’O- riente. Lavorò per alcuni anni nella curia romana, finché venne nominato vescovo di Nancy nel 1863, al- l’età di 38 anni. Fu lì che, senza dubbio, maturò la sua vocazione missionaria, e quando gli fu chiesto di as- sumere la responsabilità della diocesi di Algeri nel 1867, accettò immediatamente. Esercitò questo servizio pastorale per un periodo di 25 anni e fu in tale cornice che egli aprì il suo mini- stero a una dimensione missionaria di mirabile am- piezza mai vista in precedenza. Fondatore di due isti- tuti dedicati alla missione in Africa, le Missionarie di nostra Signora d’Africa (Msola) e i Missionari d’A- frica (M.Afr), egli si appassionò di questo grande continente (ancora poco conosciuto dal mondo euro- peo a quell’epoca) per la sua storia, la sua cultura e i suoi popoli. Papa Leone XIII ebbe grande stima di questa personalità eccezionale e lo elevò al rango di cardinale nel 1882. È nel contesto di questo impegno per la missione e per il servizio all’umanità in gene- rale che bisogna collocare la campagna antischiavi- sta di cui trattiamo qui. MC SPEZZIAMO LE CATENE UN IMPEGNO MISSIONARIO ECCEZIONALE DEL CARD. LAVIGERIE LA CAMPAGNA ANTISCHIAVISTA DI J EAN -C LAUDE C EILLEIER La campagna umanitaria lanciata 125 anni fa dal cardinal Lavigerie contro la schiavitù in Africa costituisce un’iniziativa coraggiosa e rispecchia una strategia straordinaria sia sotto l’aspetto dell’impegno missionario sia a livello culturale e politico: il suo piano d’azione, infatti, mira prima di tutto a cambiare l’opinione pubblica europea e alla ri- cerca di benefattori per sostenere la sua campagna; in seguito si indirizza alle potenze politiche del suo tempo, riuscendo effettivamente a risvegliare qualche coscienza. INTERVIENE PRESSO STATI E PAPA Nel 1888 Lavigerie aveva già una conoscenza appro- fondita di certe realtà che caratterizzavano il conti- nente africano, e tra queste realtà ce n’era una in particolare che maggiormente lo sconvolgeva: lo schiavismo. Era ben informato dalle testimonianze di grandi esploratori; ma anche dalla corrispondenza dei suoi missionari che erano presenti nella regione detta dei Grandi Laghi, fin dall’arrivo della prima ca- rovana nel 1878. Sopra : il cardinal Lavigerie in una foto titolata «le penseur». Accanto : Lavigerie e Padri Bianchi, secondo un’illustrazione di un articolo sulla tratta degli schiavi dal Petit-Journal, Parigi, 15 dicembre 1891. Pagina accanto : padre Richard Baawobr, superiore generale dei Missionari d’Africa (o Padri Bianchi). GIUGNO 2013 MC 37 © Arch Padri Bianchi - Roma

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