Missioni Consolata - Giugno 2013

confrontata quotidianamente con problemi di ingiustizia» scrive Gabriel Nikundana, giornalista radio e direttore del Centre de formation des média di Bujum- bura. «Da qui il tentativo del po- tere attuale d’imporre il silenzio a tutte le radio private che de- nunciano corruzione e assassini selettivi. (…) Da quando i princi- pali partiti di opposizione hanno boicottato le elezioni nel 2010, il partito presidenziale ha occupato tutti gli spazi di espressione. Le radio sono rimaste l’unica voce critica». Il giornalista burundese, lui stesso arrestato diverse volte e sottoposto a campagne denigra- torie in passato per aver dato voce a personaggi «scomodi» come i leader di diverse fazioni ribelli, ha realizzato uno studio: «La repres- sione dei media in Burundi: deriva professionale o deriva del potere attraverso il Cnc?». Nel lavoro Nikundana analizza la repres- sione di radio e giornalisti negli ultimi anni ma cerca di stabilire la correttezza deontologica di te- state e giornalisti. In Burundi la Radio Nazionale (Rtnb) è veicolo di propaganda governativa. Nel variegato pano- rama delle radio private nascono tra fine anni ’90 e inizio 2000 tre importanti emittenti, che con- tendono alla Rtnb il livello di ascolto: Radio Isanganiro, Radio Pubblica Africana (Rpa) e Radio Bonesha Fm. Secondo Nikun- dana queste tre costituiscono un vero «contro potere», ed è per questo che si innesca quella che lui chiama «la guerra dello stato ai media». GIUGNO 2013 MC 17 MC ARTICOLI Il 18 settembre 2011, domenica sera come tutte le altre. Un gruppo di armati scatena l’in- ferno nel piccolo bar a Gatumba, località nei pressi della frontiera con il Congo. È un massacro: 39 morti e 40 feriti. I colpevoli re- stano sconosciuti. Fnl e servizi di sicurezza si accusano a vicenda. Il governo applica una pressione mai vista affinché i media non parlino dell’accaduto e nessuna inchiesta sia svolta. Hrw riporta che nel 2012 il numero di assas- sini politici è sceso. MEDIA SOTTO TIRO Il «nuovo potere» in Burundi (Cndd-Fdd) eredita dai prece- denti regimi il cattivo rapporto con la stampa privata. La radio è il principale mezzo d’informazione per un paese in cui l’analfabetismo è ancora molto diffuso. Dal 1992 con la li- berazione della stampa, si molti- plicano le radio private a fianco di quella pubblica già esistente da tempo. Per i politici diventano il mezzo per raggiungere le masse, fare propaganda, distruggere (verbalmente) i propri nemici. «Ma è anche una tribuna di ri- vendicazione della società civile, in particolare delle associazioni di difesa dei diritti umani, del- l’opposizione e della popolazione # Pagina precedente : un tambouri- ner burundese, orgoglio nazionale. # Pagina a fianco : il giornalista Hassan Ruvakuki, attende il verdetto a Gitega, ottobre 2012. # A sinistra : Pierre Nkurunziza, presidente del Burundi, incontra François Hollande a Parigi, 11 marzo 2013. Di lato la bandiera del partito del presidente, Cndd-Fdd. # Sotto : un avvocato burundese intervistato dalla stampa durante uno sciopero, Bujumbura, 2011. © Esdras Ndikumana / AFP © Fred Dufour / AFP

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