Missioni Consolata - Maggio 2013

delle scommesse on line soprat- tutto tra i giovanissimi, tra i quali la comparsa di un comporta- mento patologico nei confronti del gioco è favorita dalla facilità di accesso a questo tipo di giochi in assoluta segretezza, dalla pubblicità che ne viene fatta or- mai su buona parte dei mass media e dalla fragilità insita nella giovane età. Secondo Mark Griffiths della Nottingham Trent University , la media europea dei giovanissimi giocatori è supe- riore a quella degli adulti di circa 4 volte. Il motivo dell’aumento del gioco patologico tra i giovani è, secondo Paolo Bagnare, psi- cologo e consulente del Tribu- nale di Milano, un’espressione di disagio. Per gli adolescenti, che non si sono ancora lasciati com- pletamente alle spalle il pen- siero infantile, la vincita facile ha effettivamente un aspetto ma- gico. L’adolescenza è un periodo di transizione caratterizzato da una forte fragilità, durante il quale i giovani tendono a cercare un appoggio esterno, per sup- plire alla carenza di definizione e di forza interiore. Inoltre, in que- sto periodo, i giovani sono parti- colarmente inclini a sfidare il mondo degli adulti, ma non sem- pre sono completamente consa- pevoli delle loro azioni. Pur- troppo, in questo caso, i giochi on line, che si trovano in internet consentono di entrare in contatto con un’attività da adulti, che tra- smette forte eccitazione e per- mette di dimenticare i problemi della quotidianità, facendo en- trare i giovani in una dimensione illusoria. Scivolare nella dipen- denza diventa perciò facilissimo. e che arrivano a distruggere i rapporti familiari e di lavoro, perdendo tutti i loro averi e fi- nendo spesso col diventare vit- time di usurai. Sempre più spesso tra i malati di gioco d’az- zardo si trovano persone anziane e giovani, anche minorenni seb- bene ad essi il gioco sia vietato. A questo proposito è possibile vedere su Youtube un video del Secolo XIX, in cui è filmato un ra- gazzino di 14 anni, che entra in diverse tabaccherie di Genova acquistando dei «Gratta e Vinci» da 5 euro e sigarette, senza che i titolari delle tabaccherie battano ciglio sulla sua minore età. Solo in un’esercizio su 5 il ragazzo non viene servito perché mino- renne. Il ragazzo entra poi in una sala giochi e riesce a giocare alle slot machine ed ai videopoker senza problemi. Quanto visto a Genova non è certamente un caso isolato. La situazione è la stessa in ogni angolo del nostro paese. I giovani rappresentano una categoria particolarmente a rischio di cadere nella ludopatia, poiché tendono a misurarsi con il mondo degli adulti per evadere dal proprio. L’opinione pubblica e i genitori soprattutto sembrano non essersi resi ancora conto di questo nuovo rischio, probabil- mente perché pensano che i maggiori pericoli di dipendenza possano derivare solo dal con- sumo di droghe, di alcolici e di tabacco. In realtà, siamo di fronte ad un tipo di dipendenza senza droga e nel giro di pochi anni l’aumento del gioco patolo- gico tra i giovani ha assunto ca- ratteristiche allarmanti. La Poli- zia postale segnala un aumento INIZIATIVE CONTRO LA DIPENDENZA Alcune associazioni cominciano a muoversi verso questa nuova forma di dipendenza giovanile. Tra queste ci sono l’«Associa- zione And» di Varese, rivolta ai giovani tra i 17 ed i 25 anni, la cooperativa sociale «Pars» di Ci- vitanova Marche, per giovani maggiorenni e, nel torinese, la comunità terapeutica «Lucignolo & Co.», struttura pubblica del Dipartimento di Patologia delle dipendenze dell’Asl To3 di To- rino. Per valutare la diffusione del gioco d’azzardo tra i giovani in Italia, è stato fatto uno studio esplorativo a livello nazionale secondo gli standard adottati dall’indagine europea Espad1 (The European School Survey Project On Alcohol And Other Drugs), che prevedeva la compi- lazione in forma anonima di un questionario distribuito nelle classi di alcune scuole superiori selezionate casualmente. Nel 2000 i giovani che hanno dichia- rato di giocare con una fre- quenza tra «poche volte al- l’anno» e «quasi ogni giorno» sono stati il 39% degli studenti italiani, ma la percentuale è dra- sticamente salita nel 2009, rag- giungendo il 51,6%. In generale sono i maschi ad essere più de- diti al gioco; nell’indagine con- dotta, pur essendo i maggiorenni a giocare di più, tra i minorenni che giocano, quelli che hanno ri- ferito di avere giocato denaro al- meno una volta nell’ultimo anno sono il 55,5% maschi ed il 34,6% femmine. Tra i giochi preferiti dai giovani di entrambi i generi in pole position c’è il «Gratta e Vinci», seguito dalle scommesse sportive e dal lotto/superena- lotto. Molto più diffuse tra i ma- schi sono le macchine da gioco elettroniche. A differenza dei giocatori adulti, per i quali il de- naro è quasi sempre la molla, che spinge a giocare, per i gio- vani esso non è il fine ultimo del gioco, ma il mezzo per potere continuare a giocare. All’inizio del 2012, i Monopoli di Stato hanno intrapreso la cam- pagna «Giovani e Gioco», che prevedeva la distribuzione di un Dvd a 70.000 studenti, a partire da quelli della Campania, Puglia, MAGGIO 2013 MC 73 MC RUBRICHE I DATI PRINCIPALI PER L ’I TALIA giocatori 800 mila giocatori patologici operatori 5.000 aziende, 120 mila addetti fatturato legale 90,00 miliardi di euro fatturato illegale 10,00 miliardi di euro entrate erario 8,00 miliardi di euro pubblicità 500 milioni di euro Da fonti varie riferite all’anno 2012.

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