Missioni Consolata - Maggio 2013

MC ARTICOLI # Vita attorno al Lago Inle, dove sono insediati da tempi immemorabili gli Intha che vivono soprattutto di pesca. nie insanguinarono il paese per lunghi anni del secolo scorso, finché nel 1988 un colpo di stato da parte della giunta militare guidata dal generale Saw Maung instaurò un nuovo regime autori- tario e repressivo. Fu nel 1989 che la giunta militare al potere cancellò d’ufficio il nome Birma- nia, sostituendolo con Myanmar (secondo i militari più rappre- sentativo delle diverse etnie pre- senti nel paese e soprattutto completamente differente dal vecchio nome che richiamava il passato coloniale) e spostando addirittura la capitale nel 2006 da Yangon a Naypyidaw, luogo meno accessibile e quindi più ir- raggiungibile per le manifesta- zioni di dissenso popolari. Ma la voce di tale dissenso pro- ruppe lo stesso, in particolare dalla esile figura di Aung San Suu Kyi, figlia dell’eroe dell’indi- pendenza Bogyoke Aung San e paladina della libertà. Divenuta leader della Lega Nazionale per la Democrazia, venne posta agli arresti in occasione delle finte elezioni indette nel 1989, il cui risultato, una schiacciante vitto- ria per il partito di San Suu Kyi, non venne mai riconosciuto dai militari al potere. Durante gli anni della prigionia la donna ri- cevette numerosi premi interna- zionali, tra cui il Nobel per la Pace nel 1991, e non abbandonò mai la propria paziente attività di mediazione e contemporanea- mente di lotta, grazie anche al- l’opera clandestina di tanti so- stenitori nel paese e al sostegno pubblico di importanti persona- lità della scena internazionale, tra cui l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu. VENT’ANNI DURI Durante questa paziente e te- nace resistenza, riconosciute virtù asiatiche, le condizioni di vita del popolo birmano conob- bero un ventennio di drastico peggioramento. La giunta mili- tare si preoccupò principalmente di fare affari con grandi potenze quali la Cina e la Russia, a cui praticamente regalò parte delle immense ricchezze naturali del paese (materie prime, giaci- menti minerari, pietre preziose), e con una rete di baroni locali dediti al contrabbando di droga e alla creazione di imperi perso- nali. In questo scenario, la popo- lazione urbana e quella rurale MAGGIO 2013 MC 15

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