Missioni Consolata - Maggio 2013

di S. Gaetano, patrono per noi del pane e del lavoro. Coinvolto in situazioni di Giustizia e Pace, in situazioni sociali in favore dei poveri, papà Francesco, può aiu- tare il mondo e la Chiesa a vivere i rapporti sulla base del rispetto e della corresponsabilità, con serietà e gioia allo stesso tempo. Gioia che è frutto della speranza, speranza certa che Cristo è vivo, e la Chiesa è sua! Forse Francesco ha ravvivato la speranza nella Chiesa. Pre- ghiamo per lui, perché possa es- sere semplicemente uno stru- mento di Dio nel mondo di oggi. Daniel Bertea Missionario della Consolata argen- tino, parroco del Consolata Shrine in Nairobi, Kenya. ORTODOSSO E PROGRESSISTA P apa Francesco è la per- sona che il mondo ha vi- sto nei primi giorni del suo pontificato. E pare proprio che i protocolli vaticani non riusciranno a impedirgli di mischiarsi alla gente. D’altra parte, come arcivescovo di Bue- nos Aires, egli chiedeva ai suoi sacerdoti di uscire dalle sacre- stie e andare per le strade. La sua semplicità, i suoi com- portamenti umili, il suo rifuggire dai lussi, sempre lo hanno con- traddistinto. Uomo dalla vita semplice, tanto che chi viaggia sui mezzi pubblici di Buenos Ai- res lo poteva incontrare. Porteño (termine con cui si indicano gli abitanti originari di Buenos Ai- res, ndr ), amante del tango, tifoso di calcio, peronista (come lo definiscono i vecchi militanti). Era solito cucinarsi quello che mangiava. Ha viaggiato per il Conclave con un paio di scarpe nuove regalategli da alcuni amici dopo aver notato che quelle che indossava erano un po’ logore. Ma è certo che lui avrebbe prefe- rito consumarle del tutto. Il «Bergoglio padre» è lo stesso che i giornalisti hanno visto viag- giare in classe economica verso il Conclave, lasciare da solo l’ae- roporto di Fiumicino, trascinare la sua piccola valigia, e poi, nei giorni precedenti l’elezione, rag- giungere a piedi i luoghi delle riunioni. Semplicità e austerità. Una sensazione strana per il Va- ticano che di solito mostra il contrario. Se il linguaggio del corpo dice qualcosa, allora Francesco ha già detto tutto quando, appena eletto papa, di fronte ai fedeli, si è inchinato davanti a loro chie- dendo la benedizione di Dio su di lui. «Pregate per me» è una sua richiesta abituale. Francesco è ciò che dice e come lo dice. Persona affabile ma ferma. Ortodossa nella morale, progressista nel sociale. Egli ha già dato segnali di ciò che vor- rebbe, con parole semplici e tono sereno: «Oh, come vorrei una Chiesa povera e dei poveri», ha detto. Che altro ci si poteva aspettare dal primo papa lati- noamericano, se non mettere in cima alle scelte «l’opzione prefe- renziale per i poveri»? A Buenos Aires, l’arcivescovo Bergoglio ha creato il «Vicariato delle baraccopoli» (in Argentina si chiamano villas miserias , ndr ) dando ai preti che lavorano lì una visibilità speciale all’interno della Chiesa locale. E ha aperto la Casa San Giovanni Bosco, nel bel mezzo di Villa 31 (quartiere tra i più emblematici), per acco- gliere le vocazioni che sarebbero uscite dai bassifondi. Ha cammi- nato, lavorato e partecipato in drammi sociali come la tratta di esseri umani e il lavoro forzato, offrendo rifugio, anche in prima persona, alle vittime di questi flagelli. A lui, come a tutta la Chiesa argentina, sono arrivate accuse di collaborazionismo, per azione o omissione, nell’ultima dittatura militare (dal 1976 al 1983, ndr ). Le ombre sulla Chiesa argentina di quel periodo sono molte e hanno fondamento. Tuttavia, vari esperti in diritti umani sono intervenuti in difesa 12 MC MAGGIO 2013 VATICANO G UARIRE DALLA CORRUZIONE E U MILTÀ , LA STRADA VERSO D IO sono i primi due libri che appaiono in lingua italiana a firma di papa Francesco, pubblicati quando egli era arcive- scovo di Buenos Aires. Si tratta di testi che il futuro pontefice offrì nel 2005 alla rifles- sione della sua diocesi riunita in assemblea. Entrambi attingono alla spiritualità di sant’Ignazio di Loyola quale si esprime negli Esercizi spirituali per descrivere i meccani- smi profondi e offrire vie di soluzione a fenomeni di estrema attualità quali la corru- zione, nella società e perfino nella Chiesa, e l’urgenza di una vita ecclesiale improntata alla carità fraterna. G UARIRE DALLA CORRUZIONE è un testo di carattere morale. A partire dall’osservazione del dilagare della corruzione nella società argentina e nel mondo, individua nel «cuore» la radice di questo male. E distingue con originalità il fenomeno della corruzione da quello del peccato. La postfazione è firmata - preparata in questi giorni - da Pietro Grasso, presidente del Senato, già Presidente della Procura nazionale antimafia. U MILTÀ , LA STRADA VERSO D IO , di carattere spiccatamente spirituale, è l’introduzione a un testo, ampiamente riportato nel libro, di Doroteo di Gaza, Padre della Chiesa del VI sec., sulla pratica dell’umiltà. In appendice, un ampio intervento del priore di Bose Enzo Bianchi, attualizza il messaggio di Doroteo attraverso la lettura che ne offre papa Fran- cesco.

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