Missioni Consolata - Marzo 2013

per avere comportamenti igieni- camente adeguati. «La forma- zione sull'acqua prevista da que- sto progetto è fondamentale», scriveva la dottoressa Barbara Terzi, in forze all'Ospedale di Neisu fino al 2012. «A volte mi capita di vedere mamme che cambiano il pannolino ai loro bambini e subito dopo danno loro da mangiare, senza lavarsi le mani. O, ancora, c'è chi va a prendere acqua al fiume prele- vandola a poca distanza da un animale in decomposizione». Spiegando che certi accorgimenti possono salvare vite, sarà possi- bile alleggerire il carico di lavoro dell'ospedale prevenendo malat- tie evitabili. A questo scopo, sono stati coinvolti nel progetto i membri dei cosiddetti comitati di salute ( Codesa ) dei villaggi dove si trovano i centri periferici. I co- mitati, composti da alcuni mem- bri delle comunità, hanno una funzione fondamentale poiché sono l'anello di congiunzione fra struttura sanitaria e popolazione locale. Queste persone ricevono periodicamente una formazione che permette loro di diffondere nei villaggi conoscenze relative alle pratiche igieniche corrette e ai servizi a disposizione presso le strutture della rete sanitaria; al tempo stesso, operano una co- stante osservazione delle patolo- gie che si manifestano nelle pro- prie comunità e riferiscono al personale sanitario in modo che questo possa intervenire il più tempestivamente possibile. Nel caso di questo progetto, i mem- bri dei Codesa hanno seguito un corso di formazione sull'acqua di cinque giorni a Neisu e sono ora all'ospedale di Neisu, «ma ab- biamo preferito non installarla fino alla fine della stagione delle piogge: non volevamo rischiare che un fulmine ce la bruciasse subito». Certo, il problema dei fulmini si ripresenterà alla pros- sima stagione delle piogge; ma evitare un danno nell'immediato e assicurare qualche mese in più all'attrezzatura a disposizione è spesso l'unica strategia che un missionario può mettere in atto in una zona come Neisu. L'importanza dell'acqua pulita Che ci sia una relazione diretta, e fondamentale, fra acqua pulita e qualità del servizio sanitario è ovvio: basta pensare all'impor- tanza dell'acqua per la pulizia e sanificazione degli ambienti e strumenti sanitari e alla quantità di patologie (ferite da taglio o malattie sessualmente trasmis- sibili, solo per fare due esempi) che vengono aggravate dalla pre- senza di agenti patogeni nell'ac- qua utilizzata per lavarsi. È vero che la falda da cui attinge il pozzo non è necessariamente pulita e diversi accorgimenti vanno utilizzati pur avendo a di- sposizione un pozzo. Ma la pro- babilità che l'acqua di un pozzo si contamini è significativamente più bassa rispetto a quella di un fiume, dove vengono scaricati i rifiuti dei villaggi vicini e dove è possibile trovare elementi inqui- nanti come le carcasse di ani- mali. Ciò che è meno ovvio, invece, è che in una realtà come Neisu siano chiare e note le regole per l'utilizzo corretto dell'acqua e al lavoro per condividere con il resto della comunità quanto hanno imparato. Educare al valore dell'acqua: le attività in Italia Parte integrante dell'iniziativa sono anche una serie di eventi pubblici in Italia il primo dei quali è stato una conferenza stampa di presentazione del progetto che si è tenuta a fine settembre 2012 a Calenzano; il secondo evento, realizzato a metà ottobre durante la fiera di Scandicci, ha visto i partner del progetto impegnati in un dibattito pubblico dal titolo «Una goccia d'acqua per tutti», che ha registrato una buona par- tecipazione. La Water Right Foundation , come ha ricordato nel corso degli incontri uno dei suoi referenti, Oliviero Giorgi, nasce per volontà di Publiacqua – l'azienda che ge- stisce il servizio idrico nel terri- torio dell' Ato 3 Medio Valdarno – con il contributo degli enti locali e del mondo scientifico e accade- mico. Accantonando un cente- simo di euro per ogni metro cubo di acqua consumato dagli utenti, Publiacqua ha costituito il Fondo «L'Acqua è di tutti» e ne ha affi- dato la gestione alla Wrf che da anni finanzia numerose iniziative inpaesi dove l'acqua è carente o male utilizzata. Monica Squilloni, assessore alla Cooperazione internazionale del Comune di Calenzano e Gabriele Coveri, suo omologo al Comune di Scandicci, hanno ribadito l'im- portanza di sostenere la solida- rietà internazionale e hanno sot- tolineato il ruolo delle istituzioni locali italiane nel continuare a sensibilizzare i propri cittadini a valorizzare le risorse idriche ed evitare gli sprechi. I prossimi eventi sono previsti a fine pro- getto, a settembre 2013, e da- ranno conto dei risultati ottenuti nel corso dei dodici mesi di atti- vità. Chiara Giovetti MARZO 2013 MC 79 MC RUBRICHE # Pagina di apertura: costruzione del pozzo a Neisu. A sinistra: Maurice ha concluso i lavori del pozzo al centro di salute dedicato a p. Oscar Goapper. In basso a sinistra: gruppo di parteci- panti al corso di formazione a Neisu.

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