Missioni Consolata - Marzo 2013

venuta a trovare in un nuovo contesto: il conflitto tra i due blocchi di potenze, quello orientale e quello oc- cidentale, tra il comunismo e il capitalismo. Alcuni missionari possono aver pregato per il trionfo del proletariato e altri per la sconfitta del comunismo ateo, ma tale conflitto rappresentava il palcoscenico inevitabile dell’opera missionaria. Ora, i missionari non vengono più mandati per nave verso paesi sconosciuti e, quasi ovunque, non sono più lontani che un giorno di viaggio. In un quadro così fra- stagliato, quanto e com’è mutato l’immaginario collet- tivo sul missionario e la missione in Italia (un paese che sta vivendo la stagione di passaggio dalla religione unica degli italiani all’Italia delle religioni)? Abbiamo cercato di capirlo interrogando alcune personalità illu- stri della cultura laica nazionale: Salvatore Natoli, An- namaria Rivera e Giuliano Vigini. L’ESPERTO E IL FILOSOFO Per Giuliano Vigini, uno dei nomi più noti dell’edito- ria, dalla vasta attività critica e bibliografica, l'impe- gno missionario di religiosi e laici che operano in Ita- lia ha un duplice effetto: «Da un lato, quello di essere sempre uniti, in una tensione costante di fede e ca- rità, a tutti coloro che in tanti paesi offrono la loro vita per la predicazione e la testimonianza al van- gelo: orizzonte e paradigma di ogni attività eccle- siale, come ha ribadito anche di recente Benedetto XVI». In tal senso, «tutti coloro che, con la preghiera, il sostegno economico e l'impegno diretto, cooperano alla missione e insieme contribuiscono in Italia alla formazione di una coscienza missionaria, sono come dei costruttori di ponti che collegano e avvicinano mondi lontani, facendoli sentire parte integrante della vocazione e della vita della Chiesa». Dall'altro lato, si tratta di «essere attivamente impe- gnati in questa terra di missione che - come tanti al- tri paesi di antiche radici cristiane - è diventata l'Ita- lia, anch'essa dunque da rievangelizzare per essere restituita alla fede viva del vangelo». Peraltro, «in questa società sempre più crocevia di fedi, lingue e culture, il missionario è chiamato anche a nuovi com- piti: l'ascolto e il dialogo religioso e interculturale, la partecipazione ai problemi e alle sofferenze della gente, la solidarietà sempre più generosa verso i più poveri, antichi e nuovi». A parere di Salvatore Natoli, docente di filosofia teo- retica presso l’Università di Milano Bicocca, un pen- satore dichiaratamente laico eppure aperto al con- fronto con le istanze cristiane, per cogliere l’imma- gine del missionario occorre evidenziare due aspetti, complessivamente in sintonia con quanto sostiene Vigini: «Prima di tutto, visto il sempre più profondo processo di secolarizzazione, egli è colui che s’impe- gna per la nuova evangelizzazione, dato che viviamo ormai in una terra pagana. In secondo luogo, il mis- sionario è poi colui che si propone di fornire delle ri- sposte sensate ai nuovi bisogni, cercando di porre un freno alla dilagante miseria, di carattere morale e MARZO 2013 MC 41 MC MISSIONE DI CARTA Pagina a fianco: il direttore editoriale della Emi, Pier Maria Mazzola, con l’autore Paolo Bertezzolo al salone del libro di Torino 2011. A fianco : bambini al salone del libro 2012. © Af MC/M Bello 2012 L’EMI CELEBRA QUARANTA ANNI Nell’aprile del 1973 nasceva l’Editrice Missio- naria Italiana. Dopo quattro decenni ecco una doppia occasione per fare il punto su come e perché fare libri missionari. VERONA, 3 APRILE 2013 Mercoledì 3 aprile alle 20.30 a Verona nel Tea- tro Stimate (via Montanari 1) un confronto tra padre Alex Zanotelli, missionario combo- niano, e l’attore-regista Moni Ovadia: «Fare cose con le idee. Dialogo sul mondo che vor- remmo». MILANO, 10 ARILE 2013 Mercoledì 10 aprile, invece, dalle 16.30 alle 18.30, all’Università Cattolica di Milano (largo Gemelli 1), una tavola rotonda sul tema: «Missione di carta? Quarant’anni di Editrice Missionaria Italiana». Intervengono Giuliano Vigini, direttore dell’Editrice Bibliografica e tra i massimi esperti di editoria in Italia; pa- dre Giulio Albanese, direttore di Popoli e mis- sione , e Toni Capuozzo, giornalista, inviato speciale del Tg5. È prevista una testimo- nianza di padre Piero Gheddo, giornalista e missionario del Pime, tra i fondatori dell’Emi. Coordina Roberto Cicala, docente di Editoria libraria e multimediale della Cattolica.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=