Missioni Consolata - Marzo 2013

MARZO 2013 MC 27 MC ARTICOLI ticolo pubblicato sul sito spiega come tradizionalmente fossero «le regioni più povere e con scarse condizioni per sviluppare l'agricoltura ad alimentare i flussi migratori, mentre negli ul- timi anni sono anche le regioni più ricche a perdere manodo- pera contribuendo a creare il mito di pecalba (la migrazione economica), la nostalgia per la madrepatria, le vite consumate lontano dalla propria famiglia e dai propri cari». Lo scenario che si presenta a chi arriva nei vil- laggi della campagna macedone - tranne nel mese di agosto - è di abbandono e desolazione: a causa dell'emigrazione. Nei vil- laggi sono rimasti solo gli an- ziani e chi riesce ancora a por- tare avanti il lavoro nei campi, e con esso a mantenersi. I giovani che non riescono o hanno scelto di non emigrare abbandonano comunque i villaggi per andare a cercare fortuna in città, soprat- tutto a Skopje, la capitale. Ka- rajkov mette comunque in luce che «non si tratta di un processo nuovo: è iniziato più di cin- quant'anni fa anche se, col pas- sare del tempo, le sue conse- guenze sono sempre più visibili. Oggi in Macedonia ci sono 458 villaggi che hanno meno di 50 abitanti, tra questi oltre 100 che hanno meno di 10 abitanti. L'Uf- ficio statale per le statistiche ri- porta, infatti, un totale di 147 vil- laggi che attualmente sono com- pletamente vuoti». LE STRADE PER L’ITALIA I Macedoni che emigrano in Italia scelgono prevalentemente le re- gioni del Nord e, tra le città, Tre- viso e Piacenza, quest’ultima ad- dirittura ribattezzata Strumi- cenza per l’alto numero di per- sone emigrate dalla regione ma- # In senso orario: un momento della festa di matrimonio in cui gli sposi ballano sopra le sedie, in mezzo agli invitati; donne del villaggio di Borovec in abiti tra- dizionali: per la finezza delle la- vorazioni, un abito può costare fino a 5mila euro; il corteo degli uomini si prepara per andare a «rapire» la futura sposa. © Elena Bestetti © Elena Bestetti

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